A Milano debutta “La Maison du Roi”, un salto indietro di 2 secoli nella moda. Alla presenza di madame Fesneau-Castaing, Console generale aggiunto di Francia, l’Archivio di Stato ha inaugurato la mostra itinerante ‘‘La Maison du Roi 1690-1792”, ideata e curata da Gabriele Mendella, sarto d’epoca fra i più apprezzati a livello internazionale, coadiuvato da M. Jérémie Benoit, conservatore della Reggia di Versailles, e supportato nella ricerca iconografica e documentaria da diverse strutture archivistiche e museali europee.
Ventisei manichini a grandezza naturale, completi di uniformi, equipaggiamenti e armi originali, offrono allo spettatore un’immagine viva, più vera del vero, dei vari corpi di guardia civili e militari che componevano La Maison du Roi, per una mostra che si rivolge a studiosi, ricercatori o semplici appassionati di storia del costume militare e civile, ma che nel contempo offre un’occasione unica per ammirare da vicino le tenute dei soldati della Guardia del Re di Francia.
La mostra ”La Maison du Roi 1690-1792” è un salto indietro di oltre due secoli per raccontare, attraverso la ricostruzione delle sfarzose divise delle guardie dei Re di Francia, l’evoluzione del costume e della moda militare da Luigi XIV a Luigi XVI dal 1690 al 1792: dai giustacorpi aderenti, con grandi paramani e ampie falde, tipici degli ultimi anni di regno di Luigi XIV, allo stile ampio e pesante della ”Reggenza”, al taglio più equilibrato della metà del secolo, per finire con le accentuate linee verticali e attillate dell’habit della fine del ‘700, tutto lo stile e il gusto della moda francese del ”Secolo dei Lumi” viene riproposto nelle sue varianti più fastose e appariscenti.
La mostra ”La Maison du Roi 1690-1792” è anche l’occasione di cogliere il ruolo che ebbero le guardie del Re di Francia nel secolo dell’Assolutismo: infatti La Maison du Roi non solo era il corpo più prestigioso dell’esercito regio, una truppa d’elite temuta su tutti i campi di battaglia, superiore sia da un punto di vista strategico sia tattico, ma anche strumento privilegiato della gloria del re, partecipativo ai cerimoniali della vita a corte, e dunque fiore all’occhiello dell’immagine sfarzosa del potere che i Re di Francia volevano trasmettere al mondo esterno.
Il punto focale della mostra è rappresentato dalla ricostruzione della celebre tenuta indossata dalle Gardes de la Manche, vale a dire le Guardie del Corpo della compagnia scozzese destinate ad affiancare il sovrano costantemente, ovunque andasse, fino a sfiorarne, appunto, la ”manica”. Come per altre tenute de La Maison du Roi, si è partiti dall’esame minuzioso di una delle incisioni di Charles Eisen del Recueil pubblicato dalla vedova Chéreau nel 1757. Sulla base di questa stampa è stato minuziosamente ricostruito il disegno del cosiddetto Hoqueton o cotta d’arme, una sorta di sopravveste di seta bianca sfarzosamente ricamata d’oro, che le Gardes de la Manche indossavano per le cerimonie e in tutte le circostanze ufficiali.
Lavoro non semplice, date le dimensioni piuttosto ridotte della stampa di Eisen: sono stati così disegnati tutti i vari pezzi che componevano la cotta, vale a dire il corpetto, le maniche e le falde, ricostruendone i vari elementi sulla base di immagini coeve tratte da varie fonti (stampe, arredi, stemmi araldici, elementi decorativi architettonici, motivi rococò), ricomponendone come in un gigantesco puzzle il disegno in scala.
Fra i pezzi finali, che chiudono simbolicamente l’esposizione, vi è la tenuta indossata dalle Gardes du Corps di Luigi XVI a Versailles nelle funeste giornate del 5 e 6 ottobre 1789, quando diversi di loro sacrificarono la vita nello sforzo di salvare la regina Maria Antonietta dalla folla che aveva invaso gli appartamenti reali a Versailles. In questo lavoro di ricostruzione si è stati agevolati dall’esistenza di diversi ritratti conservati al Musée de l’Armée, e in particolare quello di ottima fattura (dipinto dal celebre Alexandre Roslin), che ritrae Cosme de Beaupoil, Marquis de Saint-Aulaire.
Ma, soprattutto, ci si è basati su un magnifico quadro che ritrae, a grandezza naturale, Charles Grant, Vicomte de Vaux, nella magnifica tenuta di tenente-colonnello delle Gardes du Corps, dipinto nel 1781 e attualmente esposto a Londra dalla Casa d’Aste Colnaghi. La mostra ”La Maison du Roi 1690-1792” è frutto di oltre 3 anni di studi accurati e minuziosi di più di 4.000 fra documenti storici, dipinti, incisioni, ritratti, stampe, oltre a rarissimi pezzi autentici conservati in collezioni private e pubbliche, in particolare quelle del Musée de l’Armée di Parigi, dello Château de l’Emperi di Salon de Provence, del Museo Nazionale di Zurigo e del Museo dello Château de Penthes di Ginevra; dei contratti con i fornitori, le fatture di acquisto ecc. custoditi agli Archives Nationales e al Service Historique de l’Armée de Terre di Vincennes; o ancora dei modelli conservati al Victoria & Albert Museum di Londra e Musée de la Mode et du Costume de la ville de Paris.
La mostra ”La Maison du Roi 1690-1792” è anche l’esaltazione massima dell’eccellenza artigiana sartoriale, visto che le divise sono state riprodotte seguendo gli stessi metodi e gli stessi procedimenti dell’epoca, usando la stessa qualità e tipo di panni specificati nei contratti di forniture (come ad es. drap de Sedan, d’Elbeuf, de Romorantin o de Berry, serge d’Aumale, raz de Saint-Lô).
di Patrizia Tonin
6 Dicembre 2015