L’Iran si avvicina all’Italia grazie alla fine dell’embargo internazionale che da anni gravava sulla ex Persia, ufficialmente Repubblica Islamica dell’Iran, stato dell’Asia situato all’estremità orientale del Vicino Oriente e ricco di risorse petrolifere e con una popolazione di oltre 77 milioni di abitanti bramosi di recuperare il gap di questi anni. Mentre è in corso la visita a Roma di Hassan Rouhani, presidente della Repubblica dell’Iran, l’Alitalia ha così annunciato più voli diretti tra Roma e Teheran dopo la recente decisione delle Nazioni Unite di revocare le sanzioni economiche all’Iran.
In sostanza, dal 27 marzo il collegamento Roma–Teheran di Alitalia crescerà dalle attuali quattro frequenze settimanali a servizio giornaliero. L’incremento dei voli rappresenta, quindi, un maggiore impegno a favore della ripresa degli scambi commerciali tra i due Paesi e per meglio sostenere le attività degli imprenditori italiani in Iran e il turismo.
L’Italia è uno dei principali partner commerciali per l’Iran, il secondo tra i paesi dell’UE. L’interscambio fra i due Paesi nel 2014 ha raggiunto un volume di 1,6 miliardi di euro, secondo il rapporto della Camera di Commercio Italo-Iraniana.
Sulla rotta per Teheran gli Airbus A320 Alitalia decollano da Roma Fiumicino alle ore 17.30 per atterrare nella capitale Iraniana alle ore 00.50 del giorno successivo (ora locale). Gli orari del volo consentono di partire da 26 aeroporti in tutta Italia raggiungendo l’Iran attraverso comode coincidenze a Roma Fiumicino. I passeggeri in arrivo a Roma dall’Iran potranno raggiungere facilmente l’Europa, il Nord e il Sud America, grazie a comode coincidenze presso l’hub Alitalia a Fiumicino. È evidente che si tratta di un’ulteriore occasione per sviluppare il Made in Italy in questo importante mercato del Vicino Oriente.
I biglietti di Business ed Economy class sono in vendita su alitalia.com, chiamando il customer center Alitalia al numero 89.20.10 (+39.06.65649 dall’estero), nelle agenzie di viaggio e nelle biglietterie aeroportuali.
di Patrizia Marin
26 Gennaio 2016