Pulserà un cuore italiano nella Metro di Miami (USA) e non solo. L’idea di Hitachi è quella di espandersi ancora di più sul mercato americano e in questa strategia l’Italia ha un ruolo centrale. Con questa prospettiva è stato appena inaugurato l’impianto di Hitachi Rail a Miami, Florida, dal quale nei prossimi due anni usciranno 136 carrozze della nuova metropolitana della città. Treni studiati e sviluppati con tecnologia italiana visto che Hitachi Rail Italy – già Ansaldo Breda, l’azienda che aveva vinto la gara d’appalto – realizzerà il progetto al 100%. Una grossa commessa da 300 milioni di dollari che darà lavoro a 130 persone, cento della quali sono state assunte sul luogo.
“Oggi è un giorno importante per la nostra presenza negli Stati Uniti”, ha detto Kentaro Masai, direttore operativo di Hitachi Rail Global, parlando ai giornalisti poco prima della cerimonia di inaugurazione. Dopo 30 anni infatti, grazie all’acquisizione dell’ex Ansaldo Breda, il colosso giapponese torna lavorare in America, un mercato nel quale Masai si aspetta che Hitachi faccia molto bene.
“Le nostre aspettative sono di continuare a crescere”, ha aggiunto Masai che ha ricordato come “dall’acquisizione del gruppo italiano Hitachi Rail ha triplicato la sua presenza nel settore delle ferrovie a livello mondiale. Sempre negli Stati Uniti Hitachi Rail sta realizzando la metropolitana di Honolulu, alle Hawaii, un gioiello tecnologico visto che si tratta di un treno senza conducente”.
“Il progetto di Honolulu è la prima metro driveless degli Stati Uniti”, ha detto Maurizio Manfellotto, amministratore delegato di Hitachi Rail Italy, aggiungendo che “dei trenta treni di questo tipo nel mondo, 10 sono stati costruiti da Hitachi in collaborazione con Ansaldo Sts: il gruppo italiano sviluppa sistemi di segnalazione e controllo di cui Hitachi è socio di maggioranza relativa e che negli ultimi mesi è al centro di un contenzioso con le autorità italiane”.
Per quanto riguarda la fabbrica di Miami appena inaugurata dopo essere stata costruita in soli sei mesi, Manfellotto ha ricordato come la gara prevedeva che il 60% della produzione fosse appaltato a ditte locali, comprese le navi per trasportare i pezzi prodotti in Italia che battono bandiera americana. In Italia, invece, ha aggiunto, viene fatto circa il 30% del lavoro.
I progetti futuri? La speranza sia di Masai che di Manfellotto è di usare questo impianto, come quello in California, anche a Pittsburg, per continuare a crescere in America. “Due sono le aree di sviluppo: da una parte le commesse per la creazione di nuovi treni come quella di Baltimora, dove Hitachi Rail compete bene”, ha detto Manfellotto. Dall’altra la costruzione e il restauro delle reti infrastrutturali. Una possibilità molto interessante visto che nei prossimi anni dovrebbe rappresentare un settore di forti investimenti da parte del governo di Washington.
di Eleonora Albertoni
18 Marzo 2016