È una sorta di social network, ma dei gruppi d’acquisto di qualità. Un nuovo modo per vendere e comprare alimenti freschi e di qualità grazie a internet e alla sharing economy: è “L’Alveare che dice Sì!“, un progetto presentato a “Fa la Cosa Giusta”, la fiera degli stili di vita sostenibili in corso a Milano.
L’Alveare che dice Sì! è una piattaforma online che permette una distribuzione più efficiente dei prodotti locali, come ha spiegato Eugenio Sapora, amministratore delegato della start up: “l’innovazione di L’Alveare che dice Sì! non è reinventare la filiera corta, ma spingerla a prenderla e dare i mezzi alla filiera corta di diventare virale ed arrivare in ogni quartiere della città. Quali sono i pilastri? La parte tecnologica con internet. La seconda innovazione è la sharing economy applicata alla filiera corta”.
Chiunque può aprire il suo alveare, cioè un piccolo mercato temporaneo a chilometro zero. Ideato in Francia, dove sono già presenti 650 alveari, è arrivato a dicembre 2015 in Italia e oggi ne conta già 30 distribuiti su tutto il territorio.
Ma come funziona? I produttori locali presenti nel raggio di 250 km si iscrivono al portale e si uniscono in un “Alveare”, mettendo in vendita online i loro prodotti. I consumatori che si registrano sul sito possono acquistare ciò che desiderano presso l’Alveare più vicino casa, scegliendo direttamente sulla piattaforma. Si fa la spesa on line e il giorno della distribuzione si va nell’alveare di quartiere per ritirarla direttamente dalle mani dei produttori.
“Noi diciamo stringi la mano al produttore: se devi chiedere qualcosa o se sei curioso di sapere come produce, hai il produttore davanti a te”, ha commentato Sapora.
di Eleonora Albertoni
21 Marzo 2016