Il vino italiano tiene nel mercato USA in continua evoluzione. In generale, dopo un avvio estremamente positivo, le importazioni vinicole americane, che nei primi due mesi dell’anno avevano fatto registrare un notevole incremento del 31,5% in quantità e del 15.3% in valore, tendono ora a stabilizzarsi. Secondo i dati dell’Italian Wine & Food Institute, di New York, nel primo trimestre dell’anno le importazioni statunitensi, sono ammontate a 2.266.550 ettolitri, per un valore di 938.620.000 dollari, contro 2.080.760 ettolitri per 865.319.000 dollari del corrispondente trimestre del 2015, con un aumento del 8,9% in quantità e del 8,5% in valore. In questo contesto, il vino italiano mantiene la sua posizione di leadership del mercato con un incremento del 3% in quantità e del 2% in valore.
Percentuali che Lucio Caputo, presidente dell’Italian Wine & Food Institute, giudica positive, anche se contenute, date anche le contrastanti e turbolenti variazioni che si stanno verificando sul mercato, con il Cile balzato al secondo posto con il 40% circa di incremento, l’Argentina scesa al quinto posto con il 25% circa di decremento e la Francia salita al quarto posto con il 30,5% di incremento.
A determinare queste variazioni hanno contribuito le notevolissime contrazioni delle esportazioni di vini sfusi da parte di Australia (-39,3%) ed Argentina (-44,5%) a favore del Cile (+68,7%) che, secondo Caputo, denotano la tendenza dei produttori americani, che utilizzano tali vini, ad orientarsi, di volta in volta, verso i paesi che offrono le migliori condizioni nel rapporto qualità-prezzi.
In questo quadro continua l’incremento delle importazioni di vini francesi che, sempre nel primo trimestre del 2016, hanno fatto registrare un aumento del 30,5% in volume e del 20,7 in valore proseguendo la politica di contenimento dei prezzi che ha recentemente dato buoni risultati.
Complessivamente, secondo l’IWFI, l’Italia è passata dagli 575.970 ettolitri, per un valore di 296.224.000 dollari, del primo trimestre del 2015, ai 593.370 ettolitri, per 301.9114.000 dollari, del primo trimestre dell’anno in corso. La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata pari al 26,2% in quantità e al 32,2% in valore, mentre si è mantenuto stabile il prezzo medio a bottiglia, pari a 5,3 dollari.
Le importazioni dal Cile, secondo paese fornitore del mercato USA, sono passate da 307.550 ettolitri, pari a 59.985.000 dollari, del primo trimestre del 2015 a 429.120 ettolitri, per un valore di 64.694.000 dollari del primo trimestre dell’anno in corso.
Le importazioni dall’Australia, terzo paese fornitore del mercato USA, sono risultate pari a 399.220 per un valore di 95.218.000 dollari, contro i 398.490 ettolitri e un valore di 97.847.000 dollari, del corrispondente periodo dell’anno scorso.
Le importazioni dalla Francia, quarto paese fornitore del mercato USA, sono passate da 192.720 ettolitri, per un valore di 171.578.000 dollari del primo trimestre del 2015, a 251.460 ettolitri, per un valore di 207.173.000 dollari, del primo trimestre dell’anno in corso.
Le importazioni dall’Argentina, quinto paese fornitore del mercato USA, sono passate da 258.510 ettolitri, per 67.186.000 dollari del primo trimestre del 2015, a 194.520 ettolitri, per 61.919 dollari, del primo trimestre dell’anno in corso.
Sempre positivo infine, secondo la nota dell’IWFI, l’andamento delle esportazioni di spumanti che vedono l’Italia registrare un aumento del 8,8% in quantità e del 25,4% in valore. La quota di mercato degli spumanti importati dall’Italia è risultata pari al 57,9% in quantità e al 36% in valore.
di Valentino Vilone
10 Maggio 2016