In Russia tiene banco il Prosecco Made in Italy. Il vino Prosecco ha infatti confermato la sua seconda posizione tra gli spumanti a Denominazione d’Origine (DO) più amati dai russi e il valore cresce quando si guarda il prezzo medio di ogni singola bottiglia. I russi oggi sono quindi disposti a spendere più degli anni scorsi pur di bere Prosecco, perfino più dei cinesi, altro mercato promettente, e degli inglesi, nostro primo mercato quanto ad export.
Mentre è appena terminato il festival “Sulle vie del Prosecco”, organizzato dal Consorzio, il presidente Stefano Zanette ha spiegato che la Russia sta vivendo un momento particolare sotto il profilo economico e dei rapporti internazionali, ma il Consorzio di tutela del Prosecco Doc, nell’attesa di tempi migliori, guarda con fiducia a questo paese che considera piu’ che un partner, un paese amico.
“Recentemente mi sono recato a San Pietroburgo in virtù dell’accordo siglato con il museo Hermitage grazie al quale per almeno cinque anni il nostro vino si conferma essere il vin d’honneur del celebre museo, noto per ospitare la più grande collezione d’arte Italiana al di fuori dei confini nazionali”, ha detto Zanette raccontando che “con il Direttore Piotrovsky stiamo ipotizzato nuove forme di collaborazione sulle quali crediamo molto, nella convinzione che impegnarsi sulla cultura sia sempre uno dei migliori investimenti”.
Nel primo quadrimestre di quest’anno i dati dell’export relativi al mercato Russo non sono positivi né in volumi né in valori. Oltre che sulle arti figurative, è anche sul nobile fronte musicale che la Russia eccelle e pure in questo ambito può contare sul supporto del Consorzio di tutela del Prosecco Doc. Infatti per il terzo anno consecutivo il Consorzio ha sostenuto il festival musicale internazionale “Sulle vie del Prosecco”, fondato nel 2013 da Yuri Bashmet, il violista solista più apprezzato e acclamato del mondo.
di Alexandra Rufini
3 Settembre 2016