Il “Pasta Day” è stato festeggiato in tutto il mondo, anche a Mosca, nella prestigiosa cornice dell’Hotel Ritz Carlton su iniziativa dell’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, nell’ambito delle attività promozionali a supporto del settore agroalimentare italiano.
Mosca è stata scelta non a caso per l’edizione 2016 in considerazione della grande importanza che questo mercato riveste per l’industria italiana della pastificazione. Autorevoli esperti e opinion leader sono stati invitati durante una giornata di lavori ad approfondire i principali temi scientifici, economici, tecnologici, culturali e gastronomici legati alla pasta di fronte ad una platea internazionale composta da imprenditori e operatori della filiera, rappresentanti del mondo economico, accademico, istituzionale e dei media.
La Russia è, infatti, un mercato strategico per la pasta italiana, la più importata nel 2015 con 29 mila tonnellate e un controvalore di ben 28,6 milioni di euro. Ma embargo e crisi del rublo hanno frenato la crescita a doppia cifra degli ultimi 6 anni. Rispetto al 2014 abbiamo esportato il 52% in meno, tornando su volumi e valori di cinque anni fa. E anche i primi 6 mesi del 2016 confermano la caduta (-31%).
“La Giornata Mondiale della pasta“, ha detto Paolo Barilla, presidente di AIDEPI-Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, “ci offre ancora una volta l’opportunità di raccontare questo alimento straordinario che per la sua capacità di superare confini culturali e geografici, si candida a cibo ideale per sfamare il mondo. Rispetto a 18 anni fa, anno del primo ‘World Pasta Day'”, ha proseguito Barilla, “oggi sono quasi raddoppiati, passando da 30 a 52, i Paesi del mondo dove se ne consuma almeno più di 1 kg a testa. In Russia la pasta è considerata una scelta sana, naturale accessibile a tutte le categorie sociali e a basso impatto ambientale. La complessa situazione geopolitica ha bruscamente interrotto la crescita del nostro export verso questo Paese, ma noi pastai nella Russia continueremo a crederci e a investire. Ci sono ancora margini per rilanciare questo mercato e tornare a crescere”, ha concluso il presidente di AIDEPI.
Gli ha fatto eco Pier Paolo Celeste, direttore dell’Agenzia ICE di Mosca: “La pasta è da sempre un asset importante nel paniere di prodotti agroalimentari che l’Italia esporta sul mercato russo, veicolando non solo ottime proprietà nutritive ma una parte importante della storia e cultura culinaria del nostro Paese. Non a caso siamo storicamente il primo fornitore della Federazione.”
In questo contesto l’Agenzia ICE ha realizzato a Mosca una promozione della pasta italiana presso tredici ristoranti della capitale di particolare richiamo, con l’obiettivo di promuovere presso il pubblico russo dieci rinomati pastifici italiani e diffondere la conoscenza verso una platea quanto più vasta dei prodotti dell’enogastronomia Made in Italy, effettuando un’azione divulgativa volta a rafforzare la consapevolezza del consumatore circa le corrette modalità di utilizzo dei prodotti italiani.
Le “Settimane della Pasta italiana a Mosca” che hanno appena preso il via fino all’8 novembre, vedono l’inserimento in un menù aggiuntivo la proposta alla clientela di tre primi piatti – elaborati autonomamente dagli chef di ciascun ristorante – con l’utilizzo di pasta messa a disposizione dalle aziende coinvolte.
I clienti sono incentivati alla scelta dalla distribuzione di una brochure-ricettario contenente interessanti indicazioni sul “World Pasta Day” e dall’omaggio, per chi sceglierà i piatti “extra”, di campioni di pasta dei fornitori coinvolti. Tutti i ristoranti coinvolti sono oggetto di un’apposita campagna di comunicazione su web e social network rivolta al grande pubblico (http://www.foodieitaly.club/worldpasta-day).
di Eleonora Albertoni
27 Ottobre 2016