Una festività religiosa che affonda le radici in una tradizione millenaria e la sua interpretazione in chiave moderna si sviluppa attraverso l’arte e il design. Sono queste le due anime racchiuse nella mostra “Lumi di Chanukkah”. Tra storia, arte e design protagonista al Triennale Design Museum di Milano dal 13 dicembre all’8 gennaio e dedicata alla ricorrenza ebraica nota come la “Festa delle Luci”.
Quaranta chanukkioth, ossia candelabri rituali a nove braccia, disegnati da artisti e designer italiani e internazionali, parte della ricca collezione della Comunità ebraica di Casale Monferrato, saranno esposte al pubblico per raccontare il messaggio della festa, aprendo al contempo uno spazio di confronto innovativo tra arte ed ebraismo.
Nel corso della mattinata la mostra sarà presentata in anteprima ai giornalisti, che saranno accolti dall’ufficio stampa dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e da quello del Triennale Design Museum. Sarà un’occasione importante e straordinaria, nella cornice internazionale della Triennale, per comunicare il messaggio della festa di Channukkah, i valori ebraici che rappresenta e per farli conoscere al grande pubblico.
La collezione nasce dall’idea del designer Elio Carmi e di Antonio Recalcati, artista, di rappresentare la spiritualità attraverso la reinterpretazione di un oggetto della tradizione, utilizzato nei secoli nelle famiglie ebraiche e legato alla sfera religiosa come è la channukkiah.
L’accensione degli otto lumi del candelabro, infatti, serve a ricordare la vittoria dei Maccabei contro gli ellenisti nel 165 a.e.v. e il miracolo dell’ampolla d’olio da loro trovata nel Tempio sconsacrato: nonostante fosse sufficiente per un solo giorno, l’olio dell’ampolla durò per otto giorni permettendo al popolo ebraico di riconsacrare il Tempio e diventando la ricorrenza emblema del trionfo della Luce sulle tenebre. Per ricordare quegli avvenimenti, le famiglie ebraiche nel mondo ancora oggi accendono – a partire dal 25 di Kislev – per otto sere gli otto lumi della channukkiah utilizzando lo shamash, la nona candela e celebrando la vittoria della luce sul buio dell’idolatria e la gioia della libertà ritrovata.
I diversi significati della festa sono stati rappresentati in opere contemporanee dai tanti artisti presenti nella collezione esposta alla Triennale. Ciascuno ha declinato secondo la propria sensibilità i temi racchiusi nella storia di Channukkah e nel candelabro che la rappresenta. Di anno in anno autori, ebrei ma anche cattolici, evangelici, protestanti, musulmani, hanno raccolto l’affascinante sfida di tradurre concetti come identità, libertà, riaffermazione di sé in oggetti d’arte, esposti al Museo ebraico di Casale Monferrato e di cui una parte alla Triennale.
di Valentino Vilone
11 Dicembre 2016