Dalla Calabria in Cina portando l’aroma del caffè italiano. Sessanta addetti, uno stabilimento di 10 mila metri quadri, collaborazioni in Nord America, Australia Inghilterra, Portogallo, Germania, Belgio e Svizzera. E, da circa tre anni, pure una proficua collaborazione con una società in Corea del Sud che ha aperto, in poco tempo, una decina di caffetterie in franchising a marchio Guglielmo. E adesso la prima caffetteria con lo stesso marchio in Cina, appena inaugurata a Qingdao. Guglielmo Caffè è così divenuta una delle più grosse realtà imprenditoriali del Mezzogiorno.
Fattura 15 milioni di euro, uno dei quali all’estero dove vende ogni anno 100.000 chilogrammi di caffè prodotto. La torrefazione, che si affaccia sulla costa jonica di Copanello, a pochi chilometri da Catanzaro, propone un’immagine a metà tra avanguardia e tradizione. In Italia l’azienda ha due sedi commerciali, a Copanello per il mercato del Centro-Sud e a Bologna per quello del Nord, e distribuisce il suo prodotto in Italia direttamente o tramite i suoi concessionari esclusivi. Quattordici gli store che espongono il marchio aziendale in Italia: Bologna, Botricello, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Firenze, Furci Siculo, Lamezia Terme, Rossano, S. Andrea sullo Jonio, Torino e Vibo Valentia.
Il caffè arriva sui mercati di consumo domestico e del settore bar. “L’azienda crede nel valore del suo know-how, fatto di un sapere antico ma sempre aggiornato dalle nuove metodologie del settore. Punto di forza è l’innovazione tecnologica”, ha detto Daniele Rossi, consigliere delegato dell’azienda e nipote di Guglielmo Papaleo, fondatore dell’impresa.
Secondo lo stesso manager, “la Caffè Guglielmo è attenta ai cambiamenti e alle nuove tecnologie e investe continuamente nelle migliori tecnologie e attrezzature per assicurare una qualità dei prodotti di standard elevato. La dotazione strumentale impiegata nell’attività’ produttiva è all’avanguardia e la scelta di investire nelle tecnologie e nei macchinari di ultima generazione è sempre fatta nell’intento di perseguire la crescita pur con il doveroso riguardo a preservare ed enfatizzare l’anima artigianale dell’azienda. La struttura interna è in grado di seguire tutto il processo produttivo, dalla stesura degli schemi di flusso del prodotto, dalla progettazione preliminare e di dettaglio, alla realizzazione finale del prodotto, comprendendo la gestione automatica dell’unita’ produttiva, con particolare riguardo alla regolazione ed alla contabilizzazione del processo”.
Ma è l’export la vera sfida, di cui si occupa direttamente Matteo Tubertini, cugino di Rossi, pure consigliere delegato: “Siamo alla ricerca continua di nuovi mercati. Quello cinese, ad esempio, è sottovalutato. Il caffè non esiste. Bevono prodotti solubili e in filtro. Abbiamo già 12 punti vendita nella Corea del Sud, dove apprezzano in modo particolare il nostro espresso. Grazie ai nostri partner siamo riusciti ad arrivare ai cinesi. Mi piace sottolineare che l’internazionalizzazione non è soltanto la vendita dei prodotti all’estero, ma entrare nella cultura di un Paese, creare una nuova mentalità e fare esperienze nuove”.
Testa e cuore dell’azienda restano, però, in Calabria. “E’ un punto di forza, non un punto debole, proprio perché nella regione non c’è praticamente nulla e si può inventare di tutto”, ha ribadito Rossi.
Lo stabilimento di Copanello ne è un esempio. Ospita un vero e proprio museo del caffè, al cui interno sono raccolti e ordinati, per epoche diverse, attrezzi, macchine per la torrefazione, vecchie confezioni e, soprattutto, macchine per il caffè. Oggetti collezionati in 70 anni di attività, alcuni dei quali vere rarità. Una sezione è dedicata alle sponsorizzazioni sportive che vedono la Guglielmo Caffè impegnata nelle discipline più diverse. La raccolta include anche due automezzi pubblicitari, che continuano, ancora oggi, a fare il loro dovere. Risalgono ai primi anni ’60. Riproducono una caffettiera che versa la bevanda in una tazzina.
Il capostipite Guglielmo Papaleo cominciò nel 1935 come giovane di bottega in un negozio di generi alimentari nel centro storico di Catanzaro. Dieci anni dopo aprì, nella stessa città, un piccolo negozio in corso Mazzini all’interno del quale collocò una piccola macchina per il caffè. Nel 1947 avviò la vera e propria attività di produzione, vendita e degustazione di caffè. Dieci anni dopo fu realizzata la prima torrefazione a Catanzaro Sala, stabilimento composto da depositi doganali, reparto produzione ed uffici amministrativi. E partirono le prime promozioni pubblicitarie. Il 1972, un anno dopo l’inizio dei lavori, ci fu l’inaugurazione del nuovo stabilimento destinato a segnare una svolta nella produzione con macchinari moderni. L’azienda poi si trasformò in Spa. Caffè Guglielmo, dicono orgogliosamente gli eredi del fondatore, è il risultato di 70 anni di storia e del lavoro di ben 3 generazioni.
di Dario de Marchi
19 Marzo 2017