Festivaletteratura – che si terrà da oggi mercoledì 3 a domenica 7 settembre – raggiunge la maggiore età, e con i suoi diciotto anni riafferma la propria indipendenza e riconferma la passione per la narrazione che l’ha sempre contraddistinto. Come suggerisce Jonathan Gottschall, atteso ospite di quest’anno, “la specie umana non sa resistere al richiamo della narrazione”: ed è proprio il piacere del racconto a far muovere Festivaletteratura. Il primo evento pubblico, nell’ormai lontano 1997, non è stato altro che questo: la messa in scena – laboratoriale, partecipata, aperta – di un’idea, portata in piazza per trovare ascolto, corrispondenze, contraddizioni.
Da allora ogni anno, al principio dell’estate, il Festival incontra la città, come succede oggi, per raccontare chi saranno i protagonisti della nuova edizione, quali i temi in discussione e le sorprese attese. Ed è bello osservare come poi la voce si diffonde per biblioteche, gruppi di lettura, librerie e associazioni in tutta Italia. È la comunità di Festivaletteratura che cresce, nella discussione, nello scambio di suggerimenti e impressioni, e che sostiene il festival. Ed è proprio in virtù del rapporto di fiducia costruito con la comunità dei lettori che Festivaletteratura continua, ancora indipendente e controcorrente in questa diciottesima edizione, la sfida della ricerca di nuovi talenti: sono diversi gli emergenti della narrativa italiana e internazionale su cui il festival vuole quest’anno porre l’attenzione del pubblico, una ricerca che, negli anni, ha portato alla manifestazione alcuni scrittori in anticipo sul loro successo internazionale: da Nathan Englander a Herta Müller, passando per Mohsin Hamid, Jonathan Lethem, Jumpa Lahiri.
Proprio in quest’ottica, la nuova edizione di Festivaletteratura lancia le nuove proposte: la brasiliana Adriana Lisboa, tra i più significativi autori under 40 dell’America Latina; Olivier Rohe, considerato una delle promesse del romanzo francese; NoViolet Bulawayo, che con il suo romanzo d’esordio è entrata nella shortlist del Man Booker Prize 2013; Lavanya Sankaran, giovane cantatrice delle fantasmagoriche contraddizioni dell’India contemporanea, Jurica Pavičić, una delle voci più impegnate e in vista della letteratura croata; il tedesco David Wagner, vincitore del Leipziger Buchpreis nel 2013, l’olandese Tommy Wieringa, che la critica ha paragonato a Salinger,John Irving e Paul Auster.
Tra gli scrittori stranieri presenti a Festivaletteratura 2014 vanno senz’altro citati il premio Pulitzer Elizabeth Strout, considerata tra le più profonde e raffinate interpreti della narrativa americana contemporanea; Rafael Chirbes, scrittore che ha saputo raccontare nei suoi romanzi la complessa trasformazione della Spagna dalla fine della guerra civile al tramonto delle facili illusioni di inizio millenio; Annie Ernaux, autrice di potenti romanzi in cui l’occasione autobiografica incontra poi temi sempre universali; David B., ritenuto uno dei più grandi narratori del fumetto a livello internazionale; Julian Fellowes, universalmente noto come autore della serie televisiva Downton Abbey; Elif Shafak, narratrice che ha rivendicato alla letteratura un ruolo politico fondamentale nel superamento delle barriere culturali che dividono Oriente e Occidente; Robert Macfarlane e Jean-Christophe Rufin che ci riportano al viaggio come ricerca di sé ed esplorazione del mondo; Jostein Gaarder, che sarà chiamato a riflettere su letteratura e ambiente. Proseguendo idealmente il dialogo avviato in occasione della loro precedente partecipazione, saranno nuovamente a Mantova Michael Cunningham, Per Olov Enquist, Colum McCann, Eric-Emmanuel Schmitt, Colm Tóibín e, tra gli autori per i ragazzi, Elvira Lindo, popolare autrice della saga di Manolito Gafotas, e i francesi Pef e Bernard Friot.
Tra i narratori italiani presenti quest’anno a Mantova Alberto Arbasino, Ermanno Rea e Sebastiano Vassalli, insieme ascrittori che recentemente si sono imposti all’attenzione della critica come Francesco Pecoraro, Elisa Ruotolo e Giulio Questi (con una pubblicazione alla soglia dei novant’anni). Tornano poi a Festivaletteratura Pierluigi Cappello (al suo esordio nel romanzo), Donatella Di Pietrantonio, Antonio Moresco, Paolo Nori, Lidia Ravera, Chiara Valerio e – per la narrativa per ragazzi – Francesco D’Adamo e Fabrizio Silei.
Gipi sarà uno dei principali protagonisti degli incontri dedicati al graphic novel. Gaetano Cappelli e Piersandro Pallavicini daranno vita a un incontro dedicato alla nuova commedia italiana, e sempre sul filo dell’ironia si svolgerà il dialogo tra Diego De Silva e Francesco Piccolo. Il tradizionale focus sul giallo italiano vedrà la partecipazione di Elisabetta Bucciarelli, Roberto Costantini, Sandrone Dazieri, Patrick Fogli, Davide Longo e Stefano Tura. Claudio Magris parlerà dei diversi tavoli della letteratura, di come un autore possa mantenere distinti e vicini il tempo della narrazione, l’impegno saggistico, la scrittura privata e di corrispondenza. Stefano Benni verrà a spiegare a che cosa serve la letteratura. Incanto e consapevolezza si fondono nel Laboratorio di magnetismo rivoluzionario, durante il quale i Wu Ming insieme a Mariano Tomatis tenteranno di ricreare gli esperimenti tra magia razionale, mesmerismo e uso illusionistico della parola, capaci di innescare sommovimenti paragonabili a quelli che ha innescato la Rivoluzione Francese.
Nella ricorrenza del centenario della Prima guerra mondiale, Festivaletteratura cercherà di restituire voce e volto agli uomini gettati in battaglia, attraverso due appuntamenti che vogliono riavvicinare alla nostra sensibilità e intelligenza un evento che ci sembra ormai infinitamente distante. Grazie all’installazione sonora curata da p.o.p produzioni, alla Cripta di San Sebastiano sarà possibile ascoltare le voci dei tanti italiani chiamati alle armi, così come sono rimaste nelle interviste rilasciate da molti soldati dopo la guerra, o trasposte nei diari e nelle lettere arrivate fortunosamente fino a noi e recuperate grazie al paziente lavoro degli studiosi di storia popolare. Alla Sagrestia dell’Archivio di Stato, attraverso la consultazione dei registri dei ruoli matricolari, si potranno invece ricostruire le vicende militari di parenti e antenati che hanno partecipato alla Grande Guerra.
Sempre intorno al primo conflitto mondiale, il programma del Festival prevede anche alcuni eventi di narrativa, con protagonisti Andrea Molesini, doppiamente impegnato su questo tema con Hans Tuzzi e con Fabrizio Silei, il vincitore del Premio Goncourt Pierre Lemaitre, Chiara Carminati e Pia Valentinis, e soprattutto l’anteprima nazionale di E Johnny prese il fucile, l’audiodramma in ascolto olofonico tratto dall’omonimo romanzo (e poi film) di Donald Trumbo, diretto da Sergio Ferrentino e interpretato da Marco Baliani.
La memoria anche come narrazione orale entra a Festivaletteratura in un progetto finalizzato a rileggere alcune figure della cultura italiana del Novecento, la cui vicenda personale è rimasta finora, in tutto o in parte, poco riconosciuta. Con Testimoni d’archivio Festivaletteratura punta a raccogliere, dalla viva voce di persone che sono state a lungo a loro vicine, il racconto sull’attività, sulle relazioni intellettuali, sulle passioni. Tra le altre, segnaliamo le testimonianze di Raffaella Podreider su Rosa Genoni, misconosciuta pioniera della moda italiana del Novecento, di Carlo Zucchini sulle relazioni intellettuali di Giorgio Morandi e di Cesare Gallo sull’industriale e mecenate Riccardo Gualino.
La cifra della testimonianza diretta che entra in relazione con il materiale documentario e d’archivio accomuna anche altri importanti incontri, come Angela Terzani Staude “in conversazione” con i diari del marito Tiziano o Antonella Tarpino, Corrado Stajano e Marco Revelli intorno a Nuto Revelli. Andres Neumann tornerà sulle produzioni con cui ha cambiato la storia del teatro del Novecento; Italo Lupi ripercorrerà la sua carriera; due musicisti – Francesco De Gregori e il grande pianista Alfred Brendel – e un’autentica outsider del cinema come Lorenza Mazzetti, compiranno un analogo percorso tra memorie e aneddoti.
La memoria torna anche nella sezione dedicata alla poesia come modalità privilegiata per riprendere il dialogo con alcune figure del Novecento che hanno lasciato un’eredità viva e parlante alle generazioni immediatamente successive: a Umberto Bellintani si rivolgeranno Antonio Prete e Nella Roveri; a Mahmoud Darwish Suad Amiry, Mourid Barghouti ed Elisabetta Bartuli. A Raffaello Baldini sarà dedicato un tributo per pianoforte e letture di Romagna da Carlo Boccadoro e Paolo Nori.
A completare la proposta di poesia saranno gli incontri con Jorie Graham – considerata una delle più alte voci della poesia americana contemporanea -, Chandra Livia Candiani, Alba Donati, Vivian Lamarque e il gradito ritorno dell’inglese Roger McGough per un doppio appuntamento con i grandi e con i bambini.
Un argomento legato alla memoria è anche la crisi di identità individuale e collettiva del nostro tempo, il sentimento di sradicamento, di perdita della patria che viene portato in primo piano -senza pretese di esaustività – nel focus che Festivaletteratura ha voluto dedicare quest’anno alla letteratura palestinese. Una serie di incontri con alcuni autori che hanno contribuito a costruire un nuovo immaginario letterario della Palestina: Suad Amiry, scrittrice, architetto e intellettuale; Mourid Barghouti, uno dei poeti più apprezzati del mondo arabo; il libanese Elias Khouri, che nei suoi romanzi ha forse disegnato meglio di ogni altro la storia del popolo palestinese.
E molti sono gli scrittori ospiti al Festival in cui ritroviamo il tema di un’identità disconosciuta, dell’essere estranei nella propria terra in seguito a tragedie assolute – come per la rwandese Scholastique Mukasonga – o a eventi meno noti e silenziosamente dolorosi, come quelli raccontati da Dulce Maria Cardoso sulla comunità portoghese rientrata dall’Angola, da Vanna Cercenà sull’emigrazione italiana stagionale in Svizzera o da Mario Desiati sui giovani albanesi che arrivano sulle nostre sponde.
Non solo l’Africa: l’attenzione si sposta anche a Est, all’ex Unione Sovietica, con le sue contraddizioni ben raccontate dalla comicità nera di Vladimir Sorokin e Gary Sthenygart,e gli scenari di crisi e di guerra contemporanei,dal Caucaso(la cui storia dal Medioevo Charles King ci aiuterà a comprendere) all’Ucraina, con lo scrittore Andrei Kurkov.
La ricerca di una forma di narrazione civile attraversa gli incontri sul terrorismo tra Giorgio Fontana e Benedetta Tobagi, sull’eterna emergenza migratoria tra Davide Cammarone, Andrea Segre e il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, sulle mafie tra Salvatore Lupo e Carlo Lucarelli. E ancora il confronto tra Adriana Cavarero ed Elena Loewenthal; gli interventi di Luciano Canfora, Piercamillo Davigo, e le testimonianze d’eccezione su come raccontare l’attualità attraverso lo strumento della fotografia di Monika Bulaj e di Mario Dondero.
Liberté, Egalité, Fraternité: verrà sottoposta alla prova delle tre parole-simbolo della Rivoluzione Francese la radicale trasformazione che l’avvento di Internet e dei nuovi media sta portando nel mondo contemporaneo (un percorso curato da Roberto Casati). A ragionare su come sta cambiando – o dovrà cambiare – la letteratura nell’era del web saranno Michela Murgia e la scrittrice israeliana Miki Ben-Cnaan, che deve il proprio successo alla diffusione dei suoi romanzi attraverso internet, nonché Gianluigi Ricuperati nel suo intervento sul mondo post-letterario. Ospite d’eccezione Jeremy Rifkin che parlerà delle straordinarie trasformazioni in corso nella tecnologia e nella comunicazione e degli effetti dirompenti che questo potrà avere sulle organizzazioni sociali e sull’economia.
Dalla riflessione sulle conseguenze dell’era digitale sull’informazione nasce il nuovo progetto Meglio di un romanzo dedicato a progetti di giornalismo narrativo. Il Festival farà conoscere al pubblico alcuni dei migliori giornalisti-narratori italiani e stranieri oggi attivi sul web o sulla carta stampata, e inviterà giovani aspiranti giornalisti a cimentarsi con questo tipo di scrittura attraverso un call for papers – Meglio di un romanzo (in bozze) in cui saranno selezionati alcuni progetti di lavoro che diventeranno oggetto di pitching durante il Festival.
La città e il racconto sono le altre due parole chiave di questa edizione: reinterpretare e riscrivere un genere classico, il memoir urbano, in condizione d’esilio, è caratteristica comune di alcuni tra gli autori invitati. Scrive di New York e Lagos il nigeriano Teju Cole, di Sarajevo e Chicago Aleksandar Hemon, di una lunga teoria di città mediterranee – Roma, Parigi, la natia Alessandria – André Aciman. E una riflessione sul senso e sulla forma della città, sarà il filo conduttore degli incontri che vedranno protagonisti l’architetto Jacques Herzog e Michael Jakob, teorico del paesaggio, insieme a Luca Molinari.
Sarà una vera e propria biblioteca da favola quella aperta quest’anno all’Atrio degli Arcieri in collaborazione con i sistemi bibliotecari del territorio. In oltre trecento volumi – che il pubblico potrà consultare in cartaceo o in scansione digitale – sarà concentrato il meglio della favolistica d’autore del Novecento, un patrimonio pressoché dimenticato in cui si nascondono autentici gioielli, opera dei più grandi scrittori e illustratori italiani del secolo scorso. Nell’antistante giardino di Piazza Lega Lombarda, in vari momenti della giornata, i volontari della Compagnia della Lettura interpreteranno alcune fiabe di questo straordinario repertorio.
Alla misteriosa forza dell’immaginario, al potere che la letteratura ha di trascinarci all’interno di una storia, facendoci identificare nel suo protagonista o addirittura provare il desiderio di emularlo, è dedicato il percorso degli eroi, un ciclo di tre incontri in cui Colum McCann, Michela Murgia, Francesco Piccolo, Licia Troisi, Chiara Valerio, Wu Ming 4 – stimolati da Stefano Jossa – parleranno dei loro eroi letterari, dei personaggi che hanno segnato una svolta nella loro vita o nel loro rapporto con la lettura.
Decisamente nel territorio del fantasy si collocano invece l’incontro con Licia Troisi – durante il quale il pubblico sarà invitato a esprimersi su quali personaggi richiamare in vita per un possibile prequel di una delle popolari saghe della giovane autrice – e il dialogo su Tolkien a partire dal suo epistolario condotto da Chiara Codecà e Wu Ming 4; mentre un voluto sconfinamento fantascientifico si compirà con Paolo Bacigalupi, una delle indiscusse stelle della science fiction americana, presentato al Festival da Tullio Avoledo.
Tornano anche gli appuntamenti annuali attesi dal pubblico come il Vocabolario europeo e le Lavagne. Il programma delle lavagne comprende dimostrazioni e ragionamenti intorno a linguistica, biologia, chimica, fisica, architettura, psicologia e psicoanalisi (con Carol Gilligan – una delle fondatrici del pensiero della differenza – e lo psichiatra statunitense Frances Allen).
Si riconfermaScritture Giovani come spazio principe di promozione dei giovani autori europei. Il progetto, che coinvolge come da tradizione l’Hay Festival e l’internationales literaturfestival Berlin, porterà a Mantova tre scrittori che ancora non sono stati pubblicati al di fuori del proprio Paese: l’italiano Luca Giordano, il tedesco Florian Kessler, la britannica Jemma L. King. Nella stessa sede di Scritture Giovani, la tenda di piazza Alberti, torna anche Blurandevù – le serate condotte dai volontari di Festivaletteratura che vedranno quest’anno protagonisti tra gli altri Suad Amiry, Fabio Geda e Massimo Recalcati.
Nei giorni di Festivaletteratura sarà presentato anche Prototipi, officina di provocazioni e idee su futuribili oggetti di lettura che aprirà nell’autunno 2014. Prototipi, insieme a Meglio di un romanzo, al focus sulla letteratura palestinese e a Scritture Giovani rientra in Diciotto+,un progetto sostenuto da Fondazione Cariplo e pensato per dare più forza al Festival diventato maggiorenne.
3 settembre 2014
da Comunicato Stampa