L’impero enogastronomico del Made in Italy nel mondo potrebbe affrontare il mercato azionario entro due anni. «È giusto che Eataly vada in Borsa. La data precisa ancora non è stata individuata, ma non si dovrà aspettare molto: nel 2016-2017», ha infatti detto Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, parlando a margine della presentazione della 19esima edizione di «Milano Unica», il salone italiano del tessile che si è appena inaugurato a Milano.
«Eataly è un’azienda globale italiana ed è giusto che abbia dei proprietari pubblici, cioè gli italiani», ha precisato Farinetti spiegando poi che «per una corretta quotazione, l’azienda ha bisogno di essere ancora un po’ più globale».
Per questo, ha aggiunto, «entro la fine dell’anno e per tutto l’anno prossimo apriremo soprattutto all’estero, ma anche in Italia: Mosca, San Paolo in Brasile, New York al World Trade Center, Los Angeles, Londra. Ma anche altre cose belle in Italia. Solo a quel punto Eataly sarà ancora più globale e più appetibile: speriamo che vada tutto bene», ha concluso Farinetti.
Come è noto, Eataly ormai è diventato l’emblema del mangiare italiano, del bere italiano, del vivere italiano. Il suo obiettivo è dimostrare che l’alta qualità dell’enogastronomia italiana è alla portata di tutti.
Il nome di Eataly nasce dalla fusione di due parole: EAT, cioè ‘mangiare’ in inglese, e ITALY, Italia. Eataly infatti è semplicemente «Mangiare Italiano», non solo cibo italiano. Quel modo tipicamente italiano di stare a tavola è il prodotto della produzione agroalimentare dell’ottima cucina mediterranea, della cultura e della storia enogastronomica del nostro Paese, della ‘riproducibilità’ dei molti piatti di origini povere, delle contaminazioni positive che la cucina italiana ha ricevuto da altri Paesi (basti pensare all’origine americana del pomodoro o del mais).
Il più grande obiettivo di Eataly è dimostrare come i prodotti di alta qualità possano essere a disposizione di tutti: facilmente reperibili e a prezzi sostenibili, ma non solo. Eataly vuole comunicare i volti, i metodi produttivi e la storia delle persone e delle aziende che fanno gli ‘alti cibi’ che costituiscono il meglio dell’enogastronomia italiana.
Il marchio Eataly nasce riunendo un gruppo di piccole aziende che lavorano nei diversi settori dell’enogastronomia: dalla famosa pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo piemontese, dall’acqua delle Alpi Marittime al vino piemontese e veneto, dall’olio della riviera ligure di Ponente alla carne bovina di razza Fassone piemontese ai salumi e formaggi della tradizione italiana.
Fin dalla sua nascita, con l’apertura nel 2007 del primo punto vendita a Torino, Eataly ha proposto il meglio delle produzioni artigianali a prezzi ragionevoli grazie alla creazione di un rapporto diretto fra produttore e distributore, e ispirandosi a parole chiave come sostenibilità, responsabilità e condivisione
9 settembre 2014
di Dario de Marchi