La corsa per conquistare nicchie del frammentato mercato dei consumatori non conosce confini. Uno studio dell’istituto americano “Linus Pauling” e dell’università dello Stato dell’Oregon informa che nel luppolo e birra c’è un ‘aiuto’ per ‘svegliare’ il cervello. Entrambi contengono, infatti, un particolare flavonoide in grado di migliorare le funzioni cognitive dei giovani topi, ma non nei ‘fratelli’ avanti con l’età.
La sostanza su cui si stanno concentrando gli studiosi è lo xantumolo, molecola polifenolica della famiglia dei flavonoidi prenilati. Fa parte della stessa famiglia di flavonoidi del resveratrolo, contenuto in particolare nel vino rosso e di cui già si conoscono gli effetti anti-invecchiamento e protettivi per l’apparato cardiocircolatorio. Lo xantumolo sarebbe particolarmente utile nelle lotta contro la sindrome metabolica, l’ipertensione arteriosa e il declino cognitivo.
Nel nuovo studio è stata utilizzata una quantità nettamente superiore a quello che si può ottenere unicamente con l’ alimentazione. I giovani topi che avevano assunto la molecola hanno dimostrato una capacità accresciuta di orientarsi in un labirinto, mentre i più anziani non ne hanno tratto alcun vantaggio.
25 settembre 2014
di Valentino Vilone