Quando la necessità aguzza l’ingegno, i viticoltori italiani ,che sono alla base di una parte preponderante del successo del “Made in Italy” nel mondo, sanno dare prova di grande abilità. Nonostante le difficoltà create dal clima alterno, infatti, i viticoltori di Bolgheri, hanno saputo reagire in vigna con la loro esperienza, riuscendo ad affrontare le diverse fasi di questa annata non facile e controversa.
L’ andamento anomalo si è rivelato soprattutto nella parte centrale dell’estate, il momento deputato ad apportare al vigneto la giusta dose di ”calore”, così che la pianta possa ricevere il messaggio fondamentale per la vite, ovvero maturare. Le piogge ripetute ed abbondanti che si sono succedute a cavallo di luglio e agosto hanno annullato l’estate e, quindi, la pianta ha continuato a vegetare imperterrita costringendo il viticoltore ad accompagnarla, accudirla e curarla.
A Bolgheri si sono raccolte le prime uve di Sauvignon Blanc per poi portare in cantina i Merlot provenienti dai vigneti meglio esposti, insieme ai Cabernet Franc ed ai Cabernet Sauvignon, che il tempo ha soprattutto premiato, in questo ultimo periodo di vendemmia per dar vita ai “Doc Bolgheri” del 2014.
Fortunatamente a Bolgheri la seconda metà di agosto è stata clemente e l’estate è tornata a metà di settembre. Il saper gestire l’attività in vigna, soprattutto con un clima così avverso, insomma, ha premiato i viticoltori bolgheresi che hanno così potuto esaltare le qualità intrinseche delle loro uve nella prima parte della stagione, dalla fioritura alla allegagione con un periodo di sole che ha originato grappoli di buona taglia e di grande omogeneità qualitativa.
1 ottobre 2014
di Alberto Ercoli