“DIVINE. Splendori di scena” una mostra a Cà D’Oro a Venezia. dove è possibile ammirare, sino al 11 gennaio 2015, i meravigliosi Gioielli Fantasia dell’arte Decò. Meravigliosi oggetti creati da maestri quali il designer designer Kenneth Jay Lane che evocano l’effervescenza della gioielleria di fantasia, ovvero dei gioielli non preziosi, definizione che vuole superare in contenuti il termine generico bigiotteria
Una categoria di gioielli a cui appartengono anche le creazioni di Gustavo Trifari, italiano nato a Napoli ma trasferitosi negli Stati Uniti nel 1904, Marcel Boucher, Miriam Haskell, Coro, Pennino, Jay Lane, protagonisti dell’arte dei “Gioielli fantasia” nata e sviluppatasi sviluppatasi in America nel periodo 1929 -1939 e che ha trovato la sua massima diffusione negli anni Quaranta.
La povertà del periodo e la scarsa disponibilità di materie preziose fece si che questi maestri dell’oreficeria creassero splendidi ogetti con materie “povere” quali lo sterling, lega di 92% di argento e 7,5% di rame, decorati con smalti colorati, resine, pietre sintetiche o semipreziose, materie plastiche, galatite, bachelite e perspex.
Alla mostra viene ripercorso questo momento storico della gioielleria tramite la splendida collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, a cui è stata dedicata una mostra a Palazzo Madama e un prezioso catalogo illustrato.
La produzione americana di questo genere è stata la più prolifica, una produzione dove la distinzione del gioiello vero da quello falso è divenuta più difficile, un momemto in cui è sparito il termine bigiotterie per essere sostituito dai termini francesi ed americani “bijou de fantasie” e “costume jewelry”.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, è una mecenate d’arte, presidente della fondazione omonima a Torino, e collezionista accanita, ha messo a disposizione la sua collezione per questa mostra, gioielli bellissimi da lei frequentemente indossati.
La sede dove l’industria dei Gioielli fantasia si sviluppò è negli Stati Uniti a Providence, Rhode Island, città dove già dal ‘700 vi era una industria orafa, luogo dove l’argentiere Nehemiah Dodge, considerato il capostipite del gioiello di fantasia, ha inventato la tecnica di placcatura al mercurio che consentiva di trasferire un sottile strato d’oro su leghe di metalli non nobili.
La collezione Sandretto Re Rebaudengo offre un’ampia dimostrazione del cambiamento dei gusti e della trasformazione dello stile da un decennio all’altro: dai gioielli Decò degli anni Trenta al neobarocco, con raffigurazioni di fiocchi, foglie e animali, degli anni Quaranta.
5 ottobre 2014
di Eleonora Albertoni