I “Promessi Sposi”, il capolavoro di Alessandro Manzoni, diventa protagonista di una originale mostra, in chiave 2.0. È stata presentata, infatti, a Palazzo Morando a Milano l’evento artistico-culturale “Costume Moda Immagine la mostra multimediale Promessi Sposi 2.0’”, una co-produzione tra il Comune di Milano-Cultura e la Penny Lane Production in collaborazione con la Rai, realizzata nell’ambito delle iniziative del palinsesto “Milano Cuore d’Europa” in occasione del semestre europeo.
Ospite d’eccezione dell’incontro di presentazione l’attrice Paola Pitagora, che nel 1967 ha interpretato Lucia nello sceneggiato televisivo dei “Promessi Sposi”, per la regia di Sandro Bolchi. Nata dall’idea del regista Duccio Forzano, in collaborazione con il Comune di Milano, la mostra rappresenta un viaggio multimediale tra le installazioni di costumi di scena e materiale esclusivo dell’archivio Rai, con gli storici sceneggiati televisivi e le “interpretazioni più leggere”, come quella del Quartetto Cetra e del Trio Marchesini, Solenghi e Lopez. Il tutto in un’alchimia di linguaggi antichi e istantanei che propone una vera esperienza 2.0 del romanzo italiano più popolare del mondo.
“L’intensità della storia della relazione tra Milano e i ‘Promessi Sposi’ è grande e non si affievolisce con il tempo, come dimostra il costante affetto che la città ha tributato a questo capolavoro e al suo autore”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, “tra l’altro, nel 2015 restituiremo, dopo un attento restauro, la Casa del Manzoni alla piena funzione pubblica, per offrire ai milanesi e ai visitatori dell’Expo 2015 una rinnovata proposta museale e un programma di iniziative legate alla letteratura di ieri e di oggi”.
“La mostra ‘Promessi Sposi 2.0’”, ha sottolineato ancora il regista e curatore della mostra, Duccio Forzano, “nasce dal desiderio di creare un’alchimia tra linguaggi antichi e istantanei, di fare dell’innovazione tecnologica un linguaggio al servizio della letteratura e, in particolare, del romanzo storico più famoso e più letto tra quelli scritti in lingua italiana”.
“L’idea è stata messa a punto insieme a Valentina Stangherlin, Eliana Manca e Donatella Damato con la collaborazione di un grande giornalista come Massimo Bernardini, dell’esperta di moda Fabiana Giacomotti e della Direttrice del Polo Musei Storici e Archeologici del Comune di Milano Marina Messina”, ha detto ancora Forzano, sottolineando che “si tratta di un percorso multimediale, un ponte tra passato e futuro in cui si incrociano l’esposizione di autoscatti, i selfie, a tema manzoniano, pervenuti durante una campagna social promossa ad hoc, costumi di scena e materiali esclusivi delle Teche Rai, pavimenti ricoperti da i volti di tutti coloro che hanno partecipato alla videoinstallazione: quelle voci e quei volti di gente comune che Manzoni avrebbe definito la “moltitudine silenziosa”.
7 ottobre 2014
di Alberto Ercoli