Riportare il Morellino di Scansano ai vertici dell’enologia nazionale e internazionale, valorizzare nel mondo una produzione che rimane volutamente di nicchia per essere garanzia di qualità: questa la missione che si sono dati Federico, Balbino e Francesca Romana Terenzi, i tre fratelli under 40 alla guida dell’omonima cantina toscana, avviata dal padre Florio.
Un impegno che si propone di accendere i riflettori sul territorio della Maremma grossetana che deve ancora esprimere molte delle proprie potenzialità. A dieci anni dalla prima vendemmia i risultati ci sono già: nel 2014 l’export è cresciuto in valore del 46% e in un mercato non certo facile come quello cinese il trio Terenzi ha segnato in quest’anno un +146% a valore, aprendosi le porte di strutture di lusso e hotel 5 stelle.
“L’obiettivo”, ha spiegato Federico Terenzi, classe 1978, alla guida dell’azienda con i fratelli, “è quello di raggiungere, nel 2016, i 150.000 mila euro di fatturato in Cina. Crediamo molto nel mercato cinese, dove siamo presenti solo ed esclusivamente nel mercato tradizionale con grande attenzione al posizionamento in hotel e ristoranti di lusso, grazie alla partnership con l’importatore Montrose Fine Wines. Guardiamo a questo Paese con interesse, investendo ogni anno di più per puntare a una crescita sempre maggiore”.
Anche la Danimarca, Paese in cui l’azienda di Scansano ha fatto ingresso solo nel marzo scorso, è diventata un mercato importante sia in termini qualitativi che quantitativi. Altri mercati chiave per l’azienda sono Germania, Svizzera, Giappone, Usa, Canada, Olanda, Norvegia, Brasile, Belgio e Russia.
Nei 52 ettari di vigneti della tenuta, immersi in un paesaggio da scoprire, i tre giovani fratelli producono circa 300 mila bottiglie l’anno, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Per Terenzi, l’attenzione all’ecosostenibilità si traduce nell’autonomia energetica fotovoltaica e in un’agricoltura integrata che valorizza il terroir. Il processo produttivo, dalla conduzione delle vigne alla vendemmia, dalla vinificazione all’imbottigliamento, viene svolto dall’azienda in autonomia con un’attenzione alla qualità che è un imperativo oltre che una filosofia. I vigneti presentano esposizioni e terreni diversi e molti di essi vengono chiamati per nome: Cerreto Piano, Crognoleta, Madre Chiesa, Montedonico e Salaioli.
13 dicembre 2014
di Enos Caneva