Una premessa è d’obbligo quando si parla di Antonella Boralevi: la sua sensibilità e la sua intelligenza vanno letteralmente a braccetto nelle sue opere, mettendo in luce emozioni e sensazioni che, altrimenti, rischierebbero di passare inosservate. La sua capacità di abile scrittrice la si ritrova anche nelle sue frequenti apparizioni televisive, dove la sua opinione è sempre originale, lucida, chiara, motivata, convincente. Il tutto espresso con molto garbo, gentilezza e acutezza. Insomma, è una vera signora non solo per la sua avvenenza ma anche per come porge le sue idee e le sue storie.
Del resto Antonella Boralevi è autrice molto apprezzata di romanzi e sceneggiature, ha portato in televisione talk show di approfondimento e successo, tiene rubriche su settimanali e quotidiani. Per Rizzoli ha pubblicato il bestseller “Prima che il vento” (2004), “Il lato luminoso” (2007) e “Una vita in più” (2010). È tradotta in Francia e in Russia. Oltre a dedicarsi alla scrittura di romanzi collabora con testate giornalistiche di rilievo e ha firmato saggi e testi appartenenti a vari generi letterari.
E questo suo essere creatrice di romanzi di spessore e senso narrativo e di gradevolissima lettura lo si ritrova anche nel suo ultimo libro, “La locanda delle occasioni perdute” (Rizzoli, 216 pagine, € 10,99), ambientato a Parigi, dove gli eventi risentono ancora della patina del tempo e delle emozione che solo questa capitale, antica e moderna al tempo stesso, sa dare.
La protagonista è Mirella, una donna che ha deciso di prendere in mano il suo destino trasformando i sogni in occasioni reali. A Parigi piove forte, ma Mirella deve, ugualmente, raggiungere Rue Therese dove ha un appuntamento al quale non può rinunciare. Dopo una lunga camminata, la donna imbocca la strada giusta e si mette a cercare il ristorante. Prima di entrare ha un attimo di ripensamento, ma ormai ha deciso che niente la può fermare; deve avere il coraggio di entrare e di sedersi ad uno di quei tavoli. Soltanto così potrà ripercorre le fasi della sua vita, i dolori, gli amori e le decisioni che l’hanno portata ad essere quella che è. Mirella si fa coraggio, entra e impone la sua presenza ad Alphonse, il cameriere che vuole dissuaderla a sedersi; ma niente può contro la volontà della donna che è intenzionata a concedersi quest’avventura.
Mirella vuole guardare il film della sua vita, composto da scene liete e tristi, divertenti, amare o da dimenticare; ci sono anche quelli più dolorosi che fanno ancora male. Ora ha una nuova possibilità: quella di rimettere mano ai suoi sogni, ai momenti sbagliati e trasformarli in positivi. Nella speciale locanda parigina di Rue Therese, Mirella può, finalmente, rimettere mano alle sue speranze e ai suoi sbagli scrivendo una nuova, e più felice, storia. Come in un incantesimo ogni evento può essere rivissuto e cambiato, rincominciando dal principio e dando energia alle nostre aspirazioni. In una città romantica, resa ancora più magica dalle note ritmiche della pioggia, tutti i sogni di Mirella prendono forma e si traducono in una realtà meravigliosa e bellissima.
Insomma, “La locanda delle occasioni perdute” è incentrato sulla possibilità, per tutti noi, di modificare il proprio destino rendendo i desideri concreti e vitali. Il potere degli uomini è anche quello di credere nei sogni e trasformarli in realtà. (La foto di Antonella Boralevi è di Giovanni Gastel).
15 dicembre 2014
di Patrizia Marin