L’App “Be Heart of It” sta impazzando sulla costa californiana e i big internazionali della musica la stanno scoprendo e cominciando ad usare anche per fidelizzare i loro fan. Così da mania popolare, il mitico selfie, quello che i più anziani chiamano ancora autoscatto, sta diventando non solo una tendenza diffusissima, ma anche uno strumento mediatico di comunicazione, ad un passo dal divenire un business. Ma la cosa che solo pochi sanno che questa App non è nata dal solito inventore americano, destinato a passare alla storia mondiale dei geni del nostro secolo, ma è totalmente Made in Italy e, anzi, è una start up firmata da due giovani imprenditori romani, che hanno sviluppato il loro business a Los Angeles, ma passando prima per Londra, dove sono richiesti e corteggiati come novelli Bill Gates dell’autoscatto 2.0!
Tutto comincia con Lorenzo Mazzè, chitarrista e cantante, e Gianluca Pizzorno, bassista (dal 2006 con Gigi Proietti), che a Roma cominciano suonando e organizzando concerti e manifestazioni, tra cui “Eventi d’Autore”, che dava l’opportunità di esibirsi a nuovi talenti della musica italiana. I due sono bravi, hanno doti e fiuto musicale e non passano inosservati. E così al “Teatro Testaccio” della Capitale, con l’apporto di altri musicisti ed attori, mettono in scena il racconto musicale “I Beatles a Roma”.
Poi, abbinando musica e lavoro di talent scout, Lorenzo Mazzè e Gianluca Pizzorno portano in Italia il gruppo “Capital Cities”, mettendoli sul trampolino di lancio internazionale. Da qui il passo verso Londra é breve. E le esperienze, le conoscenze e i loro contatti di spessore crescono. Fondano una società, la ByHeart, attraverso la quale lavorano con artisti internazionali.
Così, con le idee ben chiare, Mazzè e Pizzorno tentano il grande balzo oltre oceano sbarcando a Los Angeles. È qui che nella loro attività di imprenditori, i due giovani italiani hanno l’intuizione geniale: sfruttare le enormi potenzialità della crescente moda dei selfie. Ed è qui che poi nasce la loro idea originalle: l’App “Be Heart of It”, che spalanca al selfie le porte del futuro.
In sostanza l’applicazione, disponibile su Google e su Apple, da l’opportunità ai fan di essere il cuore di un progetto del loro Idolo. Arriva così l’era del selfie 2.0, dove il la foto del fan diventa il tassello di un mosaico che diventerà il merchandising ufficiale. Uno scatto che diventa un “ponte” tra i fan e le loro star. Insomma, un modello inedito, moderno, intelligente e semplice, di foto auto-scattate durante le manifestazioni artistiche che da sole testimoniano un “io c’ero!” individuale e, al tempo stesso, collettivo. E così, con la propria immagine si può costruttivamente entrare in un collage, in un manifesto, in un muro di mattonelle, su un poster o su un disco, ma pure su una maglietta zeppa di immagini dei fan.
È ben evidente che le applicazioni di questa App sono senza confini. Il futuro è, banalmente, solo questione di “spazio alla fantasia” dei creativi. Una App che è un’idea, ma anche il supporto di progetti per tante iniziative.
Dopo il lancio con Christina Perri (artista di fama internazionale), in Italia qualche grande squadra di calcio di Serie A ma anche qualche imprenditore del Made in Italy si sono già mossi per sondare con Lorenzo Mazzè e Gianluca Pizzorno le modalità di sfruttamento della loro geniale intuizione. Si tratta, quindi, di una geniale opportunità che può far crescere quel patrimonio immateriale che è un brand, di prodotti, di cose e di persone, moltiplicando il coinvolgimento emotivo ed interattivo delle persone valorizzando l’autocompiacimento personale.
di Dario de Marchi
26 Marzo 2015