Giancarlo e Matteo sono due fratelli piemontesi di Vacciago di Ameno, in provincia di Novara. I loro nonni erano contadini. Fin dall’infanzia sono stati sempre a contatto con orti, giardini e filari di vite. Da ragazzi andavano a vendemmiare nelle vigne degli amici e da grandi hanno deciso di dar vita ad un sogno che, per molti, sarebbe stato impossibile: trasformare La Darbia, un vecchio casale di famiglia sul lago d’Orta, in un residence case vacanza per turisti e recuperare l’antica vite circostante per produrre il Nebbiolo. Dopo circa cinque anni dall’avvio dei lavori per il ripristino dell’edificio, Giancarlo e Matteo possono ritenersi soddisfatti per avere valorizzato un rudere antico abbandonato e per aver contribuito a rimettere in moto l’economia locale, grazie anche alla loro idea di turismo alternativo, orientato all’enogastronomia e alla valorizzazione del territorio. La Darbia è il simbolo dell’Italia che non si arrende, che crede nelle sue potenzialità e riesce a mettere a frutto le proprie competenze. Abbiamo intervistato i due fratelli per scoprire come è nato esattamente il progetto che ha trasformato la vecchia struttura in un complesso di case vacanza per turisti in cerca di natura, relax e buon vino.
Come è nata l’idea di convertire il vecchio casale in un albergo diffuso?
“Era una bella sera d’estate e da casa nostra stavamo guardando il lago e l’isola. Di colpo, io e mio fratello ci siamo guardati e ci siamo accorti che stavamo pensando la stessa cosa: perché non trasformiamo La Darbia, bosco e casale, in un residence? È la parte più bella della collina, da lì ci si affaccia sul lago più bello d’Italia, la vista è spettacolare. Era l’estate del 2008 e nel dicembre 2010 sono cominciati i lavori” .
Come avete deciso di ridare vita al vigneto? Cosa avete fatto e quali passi avete affrontato per arrivare a produrre Nebbiolo?
“L’idea ci è venuta inaspettatamente e, allo stesso tempo, in modo totalmente naturale: il vino è una delle nostre passioni e durante i lavori di ristrutturazione abbiamo ritrovato tracce di un antico vigneto, probabilmente risalente al 1700. Quindi, terminate le strutture principali, siamo passati ad impiantare una nuova vigna. Abbiamo consultato un agronomo per l’analisi del terreno e la scelta del vitigno più adatto e poi siamo passati all’azione. Il nostro sogno era quello di poter coltivare Nebbiolo e la conferma che potessimo farlo ci ha resi molto felici”.
Avete alle spalle una famiglia di agricoltori o avete cominciato da zero?
“I nonni erano contadini e avere a che fare con la terra per noi è sempre stato naturale: ci sembrerebbe strano non avere un orto o un giardino da lavorare. Fin da ragazzi andavamo a vendemmiare nelle vigne degli amici. Erano giorni di festa e, probabilmente, è in quelle occasioni, in quei contesti e in quelle atmosfere allegre che ha cominciato a crescere in noi il desiderio di avere un giorno una vigna tutta nostra”.
Come vi siete avvicinati al mondo del vino? E qual è stata la vostra formazione?
“L’amore per il vino viene da lontano. Non si sta a tavola senza vino e il vino non è una bevanda come le altre. Io ho coltivato questa passione diventando sommelier; mio fratello è un amante e un grande intenditore di bianchi fermi e spumanti”.
Che significato ha per voi il vino?
“Per noi il vino è passione, piacere, lavoro, fatica, conoscenza, gioia e adesso anche la soddisfazione di poter produrre un’etichetta tutta nostra”.
Che tipo di clientela avete?
“La maggior parte della nostra clientela è straniera: vengono a trovarci soprattutto tedeschi, olandesi e inglesi che amano trascorrere le loro vacanze sul lago, nella quiete della natura e nel relax, e apprezzano il buon cibo e il buon vino italiano”.
Quali sono le cose che apprezzano particolarmente i turisti stranieri quando vengono da voi? E quelli italiani?
“Tutti i nostri ospiti, italiani e stranieri, gradiscono moltissimo il nostro territorio con tutte le sue bellezze: il lago d’Orta è per tutti una scoperta indimenticabile e per questo abbiamo turisti che ogni anno ritornano regolarmente a La Darbia. Per gli stranieri, poi, si tratta della vacanza ideale per scoprire un pezzo di Italia vera, quella lontana dal turismo di massa. È un aspetto molto apprezzato e per questo consigliamo sempre, anche attraverso il nostro blog, mete e luoghi particolari da poter visitare che, spesso, non si trovano nelle classiche guide di viaggio sull’Italia. Alla fine delle vacanze, tutti ci ringraziano per aver scoperto così persone e luoghi di ‘italianità doc’”.
Nuovi piani per il futuro?
“C’è in progetto la realizzazione di una cantina per la produzione del nostro vino, specie ora che la vendemmia comincia a dare un buon raccolto. L’ambizione è quella di produrre, a partire dal Nebbiolo, un metodo champenois classico. La speranza è quella di poterlo presto offrireai nostri ospiti”.
di Verdiana Amorosi
7 Aprile 2015