Sono 28 le aziende veronesi unite in uno specifico Consorzio di tutela per certificare e promuovere la pietra di qualità delle cave sulle Prealpi Venete. Il distretto lapideo di Verona si conferma così capofila in Italia: nel primo trimestre 2015 ha esportato ben 86,6 milioni di euro (+8,6%).
Biancon, Biancosel, Seciaron: sono nomi della tradizione per un prodotto che, da sempre, è espressione del territorio veronese. Si tratta di tipologie di pietra che, oltre alla provenienza geografica dalle Prealpi venete, ora, hanno in comune un nuovo sistema di certificazione della qualità. Nasce con questo obiettivo, infatti, il Consorzio Tutela Pietra della Lessinia, che riunisce 28 aziende del settore lapideo che lavorano e commerciano materiali delle cave dell’alta Valpolicella e delle zone di Prun, Cortine, Monte Loffa, Masua, Gorgusello e Molina (www.consorziopietradellalessinia.com).
Una sorta di denominazione d’origine controllata, quindi, come accade per i vini della Valpolicella da 25 anni, certifica adesso anche la vera Pietra della Lessinia, estratta nei comuni di Negrar, Sant’Anna D’Alfaedo e Fumane. La stessa che pavimenta la storica piazza Erbe, una delle più suggestive di Verona e d’Italia, ed è stata scelta di recente per il progetto di riqualificazione della piazza di Sant’Anna D’Alfaedo.
Il Consorzio di Tutela ha predisposto un rigido “disciplinare” (per restare nel paragone enologico) che prende in considerazione provenienza, profondità della falda e spessore del taglio della lastra.
A vigilare sul rispetto del protocollo, c’è un’apposita commissione con il compito di individuare le pietre classiche e quelle superiori, classificandole secondo la destinazione d’utilizzo o scartandole se non idonee in termini di qualità. Solamente una volta superato questo esame, il materiale lapideo può fregiarsi del marchio “Pietra della Lessinia”. E a beneficiarne sarà il Made in Italy.
“Con la creazione del Consorzio di Tutela Pietra della Lessinia”, ha spiegato Vincenzo Marconi, presidente dell’organismo, “abbiamo voluto creare uno strumento di controllo della qualità per valorizzare al meglio il frutto di un’attività che costituisce una vocazione di questi territori, attestata già dal quinto secolo prima di Cristo. Per la prima volta 28 imprese della Lessinia fanno sistema per promuovere esclusivamente l’eccellenza del nostro marmo, salvaguardandone la storia e il futuro”.
Si tratta di un’iniziativa importante non solo per il Made in Italy ma per la stessa provincia di Verona, dal momento che l’industria estrattiva, con quasi 500 aziende e 4 mila addetti, rappresenta una voce fondamentale dell’economia locale. Il distretto, infatti, si classifica primo esportatore italiano di pietre lavorate, con una quota che supera il 25% del totale nazionale e che, nel primo trimestre del 2015, ha raggiunto gli 86,6 milioni di euro, in crescita dell’8,6% sui primi tre mesi del 2014.
“Consacrazione” ufficiale per le 28 aziende dei Lessini sarà la 50.ma edizione di “Marmomacc”, il salone internazionale di riferimento per la filiera della pietra naturale, il design e le tecnologie di lavorazione, in programma a Veronafiere dal 30 settembre al 3 ottobre 2015 (www.marmomacc.com). Il Consorzio sarà presente allo stand del Centro Servizi Marmo di Volargne e protagonista nel corso della manifestazione grazie a due installazioni in Pietra della Lessinia realizzate per la mostra Lithic Vertigo, all’interno del padiglione “The Italian Stone Theatre”, e per la quarta edizione di Marmomacc and the City.
di Dario de Marchi
24 Luglio 2015