Prestigioso riconoscimento americano per l’abilità e le capacità italiane e del Made in Italy in campo automobilistico. Luca Cordero di Montezemolo, attualmente presidente della compagnia area Alitalia, è infatti appena diventato l’ottavo italiano ad entrare nella famosa “Automotive Hall of Fame“, l’onorificenza data dal 1939 a chi “ha avuto un impatto significativo nel settore automobilistico”.
Proprio nel giorno in cui Fiat Chrysler Automobiles ha depositato alla Securities and Exchange Commission, l’autorità di borsa americana (equivalente della nostra Consob), i documenti per l’Ipo del 10% della sua quota in Ferrari, l’ex presidente del Cavallino rampante è stato premiato al Renaissance Center del Marriott Hotel a Detroit (Michigan) per “avere riaffermato il lustro del marchio, restituendo alla Scuderia Ferrari la sua importanza nel campionato internazionale e contemporaneamente rafforzando il marchio come una potenza globale”.
Come è spiegato nel sito dell’Automotive Hall of Fame, Montezemolo dedica l’ingresso nell’Olimpo delle quattro ruote al campione tedesco della Formula 1 Michael Schumacker.
Oltre a Montezemolo, altre due persone sono state inserite nella “Automotive Hall of Fame” in un evento che ha richiamato ben 800 persone. Sono Roger Penske (fondatore e presidente della Penske Corporation il cui Team Penske Racing ha vinto 15 campionati di Indianapolis 500) e Ratan N. Tata (fondatore della casa automobilistica indiana Tata Motors e che “ha rilanciato lo status e la redditività di Jaguar e Range Rover, proteggendo il settore auto nel Regno Unito). Incoronazione postuma per Elwood Haynes (1857-1925), che effettuò un test drive della sua prima auto nel 1894 a Kokomo, Indiana, due anni prima dell’invenzione del quadriciclo di Henry Ford e meno di un anno dopo quella del Buggy” dei fratelli Duryea. Per ricevere il titolo di leader di settore dell’anno è stato scelto Rodney O’Neal, ex amministratore delegato e presidente di Delphi Automotive (in passato con sede a Troy, Michigan, e ora con quartier generale nel Regno Unito) che “attraversò gli anni tumultuosi della bancarotta del gruppo trasformandolo in un fornitore globale di punta”.
Gli altri italiani entrati nella “Hall of Fame” sono Giovanni Agnelli, il “senatore”, che nel 1899 fondò la Fiat; il pilota Mario Andretti il cui “nome è diventato sinonimo di velocità, successo e stile”; il “genio del design” automobilistico Nuccio Bertone; Ettore Bugatti, fondatore dell’ omonima azienda “conosciuta in tutto il mondo per i processi produttivi automatizzati e accurati combinati ad una artigianalità splendida”; il mitico Enzo Ferrari, padre della casa automobilistica del Cavallino rampante, che ha “raggiunto una fama mondiale per il design di macchine da corsa di successo”; Battista Pinin Farina, che con la sua Carrozzeria Pinin Farina dal 1930 “iniziò a progettare e produrre alcune delle migliori auto al mondo”; Giorgetto Giugiaro, che ha firmato il “design di quasi 200 veicoli e idee per conto di clienti nel mondo, di cui oltre 80 prodotti successivamente in massa”.
di Dario De Marchi
27 Luglio 2015