Un memorandum per favorire una corretta informazione in campo agroalimentare. Nell’anno di Expo Milano 2015, la lotta alla contraffazione, la denuncia della manodopera in nero e l’introduzione di un’etichetta etica sono i tre pilastri del “Memorandum d’intesa per una corretta informazione agroalimentare”, presentata ad Expo Milano 2015 nello spazio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
La carta deontologica è stata ideata dall’Unione Nazionale delle Associazioni Giornalisti Agricoltura-UNAGA ed è destinata ai giornalisti del settore per migliorare la comunicazione nell’ambito agroalimentare, in linea con gli obiettivi e i concetti delineati nella Carta di Milano”, considerata l’eredità immateriale dell’esposizione universale 2015.
“La stampa specializzata”, come si legge nel documento, “ha il dovere di fare informazione in modo corretto e di impegnarsi a denunciare le distorsioni che minacciano il sistema come le alterazioni, le contraffazioni e le truffe alimentari con particolare riferimento all’italian sounding”.
Il documento è l’epilogo del protocollo d’intesa siglato a Palazzo Lombardia nella primavera scorsa dagli assessori regionali Giovanni Fava e Fabrizio Sala, insieme al presidente della Lombardia, Roberto Maroni. “A voi giornalisti che vi accingete a sottoscrivere questo importante accordo, il mio ringraziamento per il compito che svolgete ogni giorno: raccontare i sistemi agricoli e agroalimentare in Lombardia, in Europa e nel mondo. Il mio augurio è che possiate continuare a farlo con competenza, passione e nel rispetto della verità”, ha detto l’assessore all’agricoltura della regione, Giovanni Fava.
L’UNAGA collabora a livello europeo con l’European network of agricultural journalists ENAJ. Una delegazione di giornalisti specializzati nel settore agro-alimentare, tra cui il presidente dell’ENAJ, Jef Verhaeren, ha preso parte alla presentazione del Memorandum. “Il mondo agroalimentare italiano ha molte diversità al suo interno, così come succede anche in Europa”, ha detto Verhaeren. “Diamo il nostro supporto a questa iniziativa poichè è un modo per creare una cultura comune della corretta informazione. Sarà utile avere modo di conoscere di più le nostre differenze”.
Durante la presentazione del documento, sono stati delineati i punti cardine del Memorandum. Secondo Cesare Vaciago, direttore contenuti e territori di Padiglione Italia, “il ruolo del giornalista, nel contesto di Expo Milano 2015 e nella continuazione dei suoi obiettivi, deve essere quello di unire due minoranze: le persone che credono nei valori della Carta di Milano e i lettori che cercano di informarsi in modo corretto. Devono giocare la stessa partita, nella stessa squadra”, ha concluso.
Anche l’assessore della regione Lombardia con delega a Expo, Fabrizio Sala, ha seguito il progetto e ha sottolineato “l’importanza di promuovere l’autenticità dei marchi italiani, smascherando i cosiddetti casi di italian sounding, cioè le aziende estere che attribuiscono impropriamente ai loro prodotti caratteristiche di qualità italiana. Un giro d’affari stimato in circa 54 miliardi di euro l’anno, oltre il doppio dell’attuale valore delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari, pari a 23 miliardi di euro”.
Il Memorandum è stato definito tale, poiché l’Ordine dei giornalisti non ha accolto la richiesta di rendere il documento una nuova carta deontologica. Il presidente dell’Ordine, Enzo Iacopino, sta però pensando di raccogliere tutti i documenti la cui finalità è quella di dettare obiettivi e comportamenti ai membri del mondo dell’informazione, tra cui il Memorandum di Expo Milano 2015, per creare una carta deontologica unica.
di Eleonora Albertoni
22 Settembre 2015