Il 15 agosto del 1914 venne inaugurato il Canale di Panamá, costruito per unire l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico e permettere così alle navi di non dover circumnavigare tutto il Sudamerica.
Un progetto a cui si iniziò a pensare già nel Cinquecento, quando i navigatori spagnoli andarono alla conquista dlle nuove terre del Sudamerica, e progettavano un percorso che lungo il fiume Chagres unisse i due oceani, permettendo così di evitare le insidie di Capo Horn ed accorciare i tempi di navigazione.
L’idea venne riproposta nel 1879 dal francese Ferdinand de Lesseps. il quale, avendo appena terminato il Canale di Suez, ed essendo appoggiato dall’approvazione del Congresso internazionale di Parigi, ripropose la nuova impresa ingegneristica alla Colombia, di cui allora Panama era un dipartimento. Gli Stati Uniti interessati alla realizzazione e gestione del canale appoggiarono l’indipendenza della Repubblica di Panama, ottenuta nel 1903, per garantirsi la concessione della zona.
Fu il genio militare statunitense che portò a termine la grande impresa in meno di 10 anni. I francesi avevano già investito nel progetto 287 milioni di dollari, e cedettero il canale per 40 milioni. Gli americani optarono per un sistema di chiuse che consente di superare i dislivelli del percorso. Al completamento, nel 1914, il canale era costato in tutto 639 milioni di dollari.
Una volta aperto, il canale cambiò il commercio mondiale per sempre, riducendo notevolmente le rotte via mare: i tempi di percorrenza per una nave in viaggio da Los Angeles a Rotterdam quasi si dimezzarono, e quelli per un’imbarcazione da New York a Shanghai diminuirono del 14 per cento.
Nel 1999 la zona del canale e il canale sono stati restituiti alla sovranità panamense. Nel 2006 è stato approvato un progetto di ampliamento che dovrebbe raddoppiare la capacità del canale.
Il Canale di Panama è un canale artificiale che attraversa l’istmo di Panama. Lungo 81,1 km compresi i prolungamenti in mare, unisce l’Oceano Atlantico con il Pacifico. Ha una profondità massima pari a 12 metri, la larghezza varia tra i 240 e i 300 metri nel lago Gatún, mentre è di 90 -150 metri nel tratto del taglio della Culebra. E’ costituito da due impianti, uno per la risalita e uno per la discesa, ubicati tra la Limon Bay ed il Lago di Gatun sul lato Atlantico, e presso i villaggi di Pedro Miguel / Miraflores sul lato Pacifico.
Ognuno dei due impianti è composto da sei conche poste a tre a tre su due differenti vie con salti di livello di circa 9 metri tra ognuna di esse, permettendo alle navi di superare un dislivello totale di circa 28 metri, evitando alle navi dirette da porti del Pacifico a quelli dell’Atlantico e viceversa la circumnavigazione dell’America meridionale. Il tempo di percorrenza, dipendente dal traffico e dalla grandezza della nave, varia dalle 8 alle 12 ore, con un risparmio di migliaia di chilometri e circa due settimane di navigazione.
Il canale è percorso da migliaia di navi all’anno per un tonnellaggio di decine di milioni di tonnellate in entrambi i sensi. Il pedaggio dovuto per la navigazione è la principale fonte dell’economia dello stato di Panamá.
Le navi che attraversano il canale non possono superare i 292,68 metri di lunghezza e i 32,31 metri di larghezza a causa delle massime dimensioni delle conche che, nel senso della lunghezza, sono limitate dalle porte di comunicazione tra le conche stesse. Questo limite verrà superato a breve, al termine dei lavori per l’espansione del canale, iniziati nel 2007 ad opera di un consorzio a cui partecipa anche l’azienda italiana Impregilo.
(di Eleonora Albertoni)