A Palazzo Strozzi di Firenze dal 17 novembre al 20 dicembre si svolge non la solita rassegna di lavori d’arte classiche, ma una mostra dedicata alle opere video di dodici artisti internazionali under 35 partecipanti alla IV edizione di “VISIO European Programme on Artists Moving Images”, un originale progetto promosso da “Lo schermo dell’arte Film Festival” e a cura di Leonardo Bigazzi.
Le opere di 12 artisti under 35, selezionati attraverso un bando internazionale, lavorano con le immagini in movimento: Brud (India/Polonia), Alessandro Di Pietro (Italia), Rebecca Digne (Francia), LucFosther Diop (Camerun/Olanda), Hoël Duret (Francia), Roberto Fassone (Italia), Giorgi Gago Gagoshidze (Georgia/Germania), Emilie Pitoiset (Francia), Janis Rafa (Grecia/Olanda), Anike Joyce Sadiq (Nigeria/Germania), Dan Walwin (Gran Bretagna/Olanda) e Baha Görkem Yalim (Turchia/Olanda).
L’inaugurazione si terrà in occasione della VIII edizione de “Lo schermo dell’arte Film Festival”, in programma a Firenze dal 18 al 22 novembre.
La mostra propone uno sguardo sulla produzione di film e video di una nuova generazione di artisti, tutti nati negli anni Ottanta, che hanno vissuto la transizione completa da analogico a digitale, la diffusione di internet come immenso archivio da cui attingere e come canale di distribuzione dei propri lavori, e lo sviluppo di tecnologie video sempre più sofisticate, ma allo stesso tempo disponibili su dispositivi portatili come cellulari o tablet.
L’esposizione permetterà di confrontarsi con diversi formati e supporti, dai video su monitor fino alle videoinstallazioni a più canali, riflettendo sull’approccio contemplativo o sul ruolo partecipativo dello spettatore nei confronti delle immagini in movimento.
Alcuni artisti prediligono un’estetica cinematografica per coinvolgere lo spettatore in una visione immersiva e poetica, come Rebecca Digne, che nell’opera Kino‐Peinture utilizza la pellicola 16 mm, trasferita poi su digitale, per catturare lo sguardo sospeso di una spettatrice in una sala cinematografica, o Janis Rafa, con lo stupefacente slow‐motion di un’insolita esplosione ascensione della videoinstallazione “A Sign of Prosperity to the Dreamer”. Lo stesso fa anche Dan Walwin che nell’opera “Op” realizza una visione soggettiva in piano sequenza per attraversare luoghi insoliti e abbandonati in un viaggio notturno, tanto singolare quanto misterioso. In “New Void” l’artista Alessandro Di Pietro parte, invece, dal film “Enter the Void di Gaspar Noè”, per realizzarne una decostruzione processuale e creare una nuova e complessa struttura narrativa.
Utilizzando l’estetica del found footage e occultando con delle maschere i volti dei protagonisti del film, Émilie Pitoiset in “The Third Party” crea una coreografia surreale, sospesa tra realtà e finzione, in cui riprende e dirige i gesti quotidiani degli impiegati in una banca di Francoforte. Hoël Duret per girare i suoi film allestisce nelle mostre dei veri e propri set cinematografici. Nel film “La Vie Héroïque de B.S.”, l’artista francese elabora un’opera in tre atti fatta di curatissime scenografie e costumi ricchi di riferimenti al design modernista e alle pubblicità o agli show televisivi americani degli anni Cinquanta.
Il visitatore della mostra è chiamato ad una riflessione politica nel video “We Are One” dell’artista camerunense LucFosther Diop la cui ricerca tra origine da storie di neo‐colonialismo e imperialismo messe in scena attraverso una strategia visiva sintetica ed estremamente poetica.
Una dimensione fortemente simbolica e performativa caratterizza anche il lavoro di Bah Görkem Yalim, che in “Pas de deux” propone un’essenziale e tragica coreografia con cui rievocare i sintomi della shell shock syndrome dei reduci della Prima Guerra Mondiale.
Ironico e irriverente è invece il lavoro del georgiano Giorgi Gago Gagoshidze che con “It’s just a single swing of a shovel” propone un documentario surreale su una storia di cronaca realmente accaduta nel proprio paese di origine.
Lo spettatore è direttamente coinvolto come protagonista nell’opera “You Never Look At Me From The Place From Which I See You” di Anike Joyce Sadiq che genera un gioco di ombre in cui quella dell’artista interagisce con la presenza fisica dello spettatore.
L’artista e performer Roberto Fassone con “Jeg er enorme jævler I e II” realizza un frenetico collage di immagini pop, spezzoni di video musicali, testi, animazione 3D e filmati trovati online che l’artista integra esibendosi dal vivo cantando in lip syncing la colonna sonora del film.
La grafica digitale e l’animazione 3D sono le tecniche usate nel video “Umstülpung” del collettivo Brud (Aditya Mandayam & Ada Pola) dedicato alla forma geometrica che descrive l’inversione del cubo, che per i due artisti rappresenta il tentativo di sovvertire concettualmente il cosiddetto spazio white cube dell’arte contemporanea.
Parte degli spazi espositivi sarà dedicata a seminari, incontri e laboratori, che proseguiranno tutti i giovedì fino al termine della mostra con ospiti come Andrea Bellini, direttore del “Centre d’Art Contemporain” di Ginevra, Erika Balson, lecturer al “King’s College” di Londra e Jason Wood, direttore artistico (Film) a “HOMEmcr” a Manchester. Mercoledì 18 novembre gli artisti in mostra presenteranno al pubblico il proprio lavoro.
Per l’edizione 2015 di “VISIO European Programme on Artists’ Moving Images” sono arrivate circa 100 richieste di partecipazione dall’Italia e da moltissimi paesi europei, tra cui sono stati selezionati i 12 artisti della mostra, in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee, come il “Royal College” di Londra e il “Palais de Tokyo” di Parigi. Novità di quest’anno è “VISIO Young Talent Acquisition Prize”, riconoscimento nato per favorire il collezionismo di video installazioni, film e video d’artista, con l’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della “Seven Gravity Collection”, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei.
Con l’intento di creare nuove opportunità e stimolare un confronto tra professionisti a livello internazionale, gli artisti selezionati per “VISIO European Programme on Artists’ Moving Images” seguiranno le proiezioni e le lectures del programma ufficiale dello “Schermo dell’Arte Film Festival 2015” dal 18 al 22 novembre, confrontandosi con gli ospiti, tra cui Martial Raysse e Runa Islam, e parteciperanno ad un ciclo di seminari volti ad approfondire le tematiche inerenti la loro pratica artistica condotti tra gli altri da Sarah Perks, direttore artistico arti visive di “HOMEmcr” a Manchester. Saranno inoltre organizzati una serie di incontri con curatori e professionisti del settore tra cui: Etienne Bernard, direttore del “Centro d’Arte Le passerelle” a Brest (Francia); Jacqui Davies, produttore e curatore, Leif Magne Tangen, direttore della “Tromsø Kunstforening” (Norvegia), Łukasz Ronduda, curatore del “MoMA” di Varsavia (Polonia).
di Eleonora Albertoni
03 Novembre 2015