Si rafforza la presenza italiana alla prossima 72.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Se ci fosse Marco Polo sarebbe sicuramente in giuria. Marco Bellocchio con “Sangue del mio sangue”, Giuseppe M. Gaudino con “Per amor vostro”, Luca Guadagnino con “A Bigger Splash”, Piero Messina con “L’attesa” sono i film italiani in concorso alla72.ma edizione, dal 2 al 12 settembre. Uno in più dell’anno scorso. Un segnale positivo per il cinema italiano, ma questo non vuol dire che avere bei film a Venezia testimoni che lo stato di salute del cinema italiano sia ottimo. I film in programma sono circa 55 e 21 quelli in concorso.
“Negli ultimi anni si lavora in regime di alta concorrenza per il molteplice numero di festival che cresce, soprattutto negli Stati Uniti”, ha detto Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, presentando a Roma l’evento, dove ha ricordato che “Venezia resta riconosciuta come grande festival. Quest’anno abbiamo introdotto la categoria dei debuttanti, a parte le opere prime e sperimentali. Su 21 sono 16 i registi debuttanti in concorso e 14 i registi debuttanti a Venezia. È già un punto di dilatazione dello sguardo. Ci sono importanti maestri ed importanti ritorni. Questa la bontà della selezione. Cito inoltre l’esperienza della Biennale Collage per aiutare i giovani a produrre. Il risultato è stato molto lusinghiero, visto che i film nati da questa esperienza sono stati invitati in altri festival e hanno vinto premi. Gli incentivi non bastano. L’intenzione e la professionalità aiutano a tradursi in una produzione di qualità, offrendo alle nuove generazioni il ponte per passare alla realizzazione”, ha aggiunto Baratta.
“Questo è il quarto anno e credo appaia chiaro il festival che vogliamo proporre. È un festival che rivendica una sua forte identità, ma anche una differenza da altri festival dello stesso livello e importanza. E non si pone in nessun modo contro il mercato. Neanche un festival che si adagia sulle aspettative del mercato”, ha detto da parte sua Alberto Barbera, direttore della 72.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. “Il festival di Venezia ha scelto questo crinale non facile da percorrere, che non sta contro nessuno, ma che attraversa il cinema attuale facendo scelte precise. Ci sono grandi film internazionali in uscita e molti film di sconosciuti. C’è un po’ di tutto, cercando di fissare un fotogramma del cinema contemporaneo. Venezia è una Mostra di estrema varietà. Noi facciamo una mostra del cinema di ricerca che non si appiattisce sul già noto. Alla scoperta dell’inedito e del sorprendente”.
Tra le chicche ci saranno Anthony Hopkins in “Go with Me” di Daniel Alfredson; Johnny Depp che torna a Venezia con “Black Mass” di Scott Cooper; Michael Keaton in “Spotlight” di Thomas McCarthy; Martin Scorsese che dirige in 16 minuti Robert De Niro, Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e se stesso in “The Audition”; “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, scomparso lo scorso maggio (il film è stato ultimato da Valerio Mastandrea che lo ha anche prodotto); l’interessante documentario ucraino “Winter on Fire” di Evgengy Afineevsky; l’ultimo documentario di Franco Maresco “Gli uomini di questa città io non li conosco”; il documentario di Gianfranco Pannone “L’ esercito più piccolo del mondo”. Una proiezione speciale sarà dedicata al documentario francese “Human” di Yann Arthus-Bertrand. Leone d’ oro alla carriera, già annunciato, a Bertrand Tavernier. In Orizzonti ci sono gli italiani: Alberto Caviglia con “Pecore in erba” e Renato De Maria con “Italian Gangster”. La selezione è stata dura: “a Venezia sono arrivati 178 lungometraggi e 148 cortometraggi”. Ultimo, ma non ultimo, Barbera ha ricordato che “il mercato ha un successo crescente, con iniziative al proprio interno in continua ascesa”.
Nella lista dei titoli prodotti da Rai Cinema e presenti alla 72esima Mostra di Venezia, due documentari: fuori concorso “Gli uomini di questa città io non li conosco” di Franco Maresco e, nella nuova sezione Il Cinema nel Giardino “Al centro del cinema”, realizzato da un gruppo di studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia e supervisionato da Gianni Amelio e Roberto Perpignani, nel quale si ripercorrono 80 anni di attività della storica scuola di cinema attraverso i saggi di diploma di alcuni tra i suoi allievi più illustri.
Sarà un festival di autori, molte star annunciate, tante opere prime e con confermato il poker italiano in concorso. Un’edizione nel segno ”di una compagine tra la più varia” e con un fil rouge (”legato a fatti reali”).
Tra le novità di questa 72.ma edizione anche le master class di autori che si terranno ai giardini del Casinò per assistere, prima delle rispettive proiezioni, a incontri con Tornatore, Amelio e soprattutto con Vasco Rossi, un appuntamento che si annuncia caldissimo.
di Patrizia Marin
30 Luglio 2015