La parola, si sa, è donna. Che il ‘gentil sesso’ sia, salvo eccezioni, in genere più loquace della controparte maschile è un dato empirico. Confermato però dalla scienza, che in alcuni studi attribuisce le diverse doti linguistiche e di apprendimento femminili al fatto che la donna ci sente meglio rispetto all’uomo. Un ‘super udito’ che dà il massimo proprio alle frequenze acustiche del parlato, circa 1.000 Hertz, e che dipenderebbe in sostanza dallo scudo ormonale che protegge la donna fino alla mezza età. Anche passati i 50 anni, tuttavia, l’’orecchio rosa’ invecchia meno.
A puntare i riflettori sulle peculiarità che rendono la donna più incline all’ascolto, ma anche all’ars oratoria, sono gli esperti sentiti in occasione di un’iniziativa lanciata da Amplifon per l’8 marzo: la video-infografica ‘In ascolto vince Venere’, che illustra le differenze uditive di genere e suggerisce la necessità di soluzioni mirate e personalizzate in caso di problemi d’udito. Questi disturbi colpiscono oggi 590 milioni di persone nel mondo e più di 7 milioni di italiani, ma si stima che entro il 2050 oltre 1 miliardo di abitanti del pianeta soffrirà di ipoacusia. La perdita uditiva è più frequente negli anziani: più del 40% dei 60-69enni presenta una forma significativa di ipoacusia e l’incidenza aumenta fino al 90% dopo gli 80 anni.
“L’ipoacusia o diminuzione delle capacità uditive – spiega Alessandro Martini, professore di otorinolaringoiatria all’università degli Studi di Padova – colpisce in misura maggiore gli uomini. Già nel 1994 un ampio studio longitudinale americano aveva messo in luce, per la prima volta, come le donne abbiano una migliore capacità uditiva, dato confermato più recentemente da uno studio italiano che il mio gruppo ha condotto sulla popolazione veneta. I dati a disposizione ci dicono che il sesso femminile ha una soglia uditiva superiore a circa 1.000 Hertz, e in generale alle frequenze del parlato”.
“La spiegazione del miglior udito delle donne – aggiunge Martini – va ricercata in parte nell’azione ormonale protettiva che nel sesso femminile interviene tra i 30 e i 50 anni, ma anche nella maggiore esposizione al rumore del sesso maschile nelle attività ludiche e in quelle lavorative. Fin da piccoli, infatti, i bambini praticano giochi mediamente più rumorosi e traumatici rispetto alle coetanee femmine. Da adulti, poi, gli uomini si dedicano ad alcune situazioni più rumorose (ad esempio caccia, poligono, uso del trapano per lavori domestici)”.
“Inoltre – prosegue l’esperto – bisogna considerare che il sesso maschile è statisticamente più coinvolto in eventi traumatici sul lavoro, incidenti stradali, scontri e colpi violenti, oltre che essere più esposto al fumo e a fattori di rischio metabolici: tutti elementi che contribuiscono a peggiorare la soglia uditiva”.
Ecco quindi riassunte, in 7 punti, le differenze … d’orecchio tra lei e lui:
1) Le donne hanno un udito migliore degli uomini, soprattutto a 1.000 Hertz e in generale alle frequenze del parlato;
2) La migliore capacità uditiva delle donne potrebbe spiegare in parte, secondo alcuni esperti, le diverse doti linguistiche e di apprendimento;
3) Negli uomini la sensibilità uditiva peggiora con una velocità doppia rispetto alle donne;
4) Negli uomini la diminuzione di soglia inizia prima, a circa 30 anni, mentre nelle donne avviene più tardivamente;
5) Nelle donne, tra i 30 e i 50 anni, prevalgono alcuni effetti protettivi ormonali che rendono l’ipoacusia generalmente più frequente nel sesso maschile;
6) Gli uomini sono statisticamente più coinvolti in situazioni rumorose, eventi traumatici e fattori di rischio per l’udito;
7) Dopo i 50 anni le differenze uditive legate ai fattori ormonali si riducono, ma gli uomini restano significativamente più colpiti dalla presbiacusia, la diminuzione dell’udito legata all’avanzare dell’età.
Scienza a parte e mimose a iosa, domenica 8 marzo all’Atelier di Eataly si terrà un pomeriggio di workshop dedicati alla donna. L’ingresso all’Atelier è come sempre gratuito, mentre per iscriversi ai workshop è necessario registrarsi direttamente al desk dell’Atelier fino al giorno prima.
Ecco i temi del workshop:
ore 16: Focus su due marchi all’interno del gruppo R(h)OME Made: Santarella marchio di architette del fashion “La versatilità del vestire e il corpo della donna“, Belt Bag “La moda critica, siamo ciò che scegliamo di comprare: l’accessorio consapevole”.
ore 18: “I semplici preziosi aiutanti nella vita di tutti i giorni” a cura della dott. Carmela Patania, erborista tradizionale mediterranea.
ore 18: Ricontattare Lilith – Il massaggio olistico a cura di Sandra Tognini (cosmetologa) e il trico-massaggio,a cura di Milena Bartolini (hair stylist).
di Patrizia Tonin
6 Marzo 2015