“Chi non ride mai non è una persona seria”, diceva Fryderric Franicszek Chopin. E non basta. “Ridere è il migliore antidepressivo perché strappa la nostra coscienza dall’usuale direzione in cui si è incanalata, aprendoci ad altri mondi. La risata riduce nel sangue i livelli degli ormoni dello stress e ci fa subito sentire bene. Ridere e giocare sono i veri salvacervello, i più economici antidoti allo stress e alla depressione”, come ha detto Raffaele Morelli, noto psichiatra, psicoterapeuta e scrittore. Insomma, ridere fa bene! È con questa motivazioni che torna a Livorno, dal 23 al 25 settembre, “Il Senso del Ridicolo”, il festival italiano sull’umorismo, sulla comicità e sulla satira.
In tre giorni di eventi, mostre, proiezioni cinematografiche, laboratori per bambini e ragazzi, filosofi, scrittori, giornalisti, radio-star, letterati, storici dell’arte e del cinema e naturalmente comici, si interrogheranno sul significato del riso e sulla straordinaria funzione rivelatrice dell’umorismo, della comicità e della satira.
“Ai temi della comicità e dell’umorismo si addice quella competenza leggera che non vuole costruire discorsi solenni e chiusi in se stessi ma tenere sempre aperti dialoghi e giochi, nel tentativo di migliorare il nostro umore e, assieme, il nostro acume”, ha detto il celebre Stefano Bartezzaghi, direttore del Festival, “è stato questo il criterio predominante, se non l’unico, che ha ispirato le scelte del programma: la speranza è che ci aiuti a preservare una fra le più imprescindibili (ma anche fra le più sottovalutate) delle vere necessità della vita, individuale e associata: il senso del ridicolo, appunto”.
La lectio magistralis inaugurale (il 23 settembre, ore 17.30) sarà tenuta da Maurizio Ferraris che ‘gioca’ con il classico titolo di Hegel: in questo caso per «Fenomenologia dello spirito» si intende una scorreria nei territori dell’umorismo filosofico, in un dialogo ideale con un amico e maestro da poco scomparso, Umberto Eco.
Ma tutto il programma di quest’anno è intessuto di dialoghi, di matrice di volta in volta radiofonica, come LaLaura e Fabio Canino, conduttori di “Miracolo Italiano”, trasmesso da RAI Radio Due (24 settembre, ore 12.30), teatrale con Ottavia Piccolo e Sara Chiappori (24 settembre, ore 21.00), cinematografica, con Gianni Canova e Davide Ferrario (25 settembre, ore 19.50), giornalistica, con Marianna Aprile e Alessio Viola (25 settembre, ore 18.00), letteraria con gli spiriti di Achille Campanile e Ludovico Ariosto che, impossibilitati a intervenire, verranno evocati dal nostro Nostradamus, Marco Ardemagni (tra gli interpreti di “Caterpillar” di RAI Radio Due) e comica, con Geppi Cucciari (co-conduttrice di “Un giorno da pecora” di RAI Radio Due)con Stefano Bartezzaghi (23 settembre, ore 21.30).
Nell’anno in cui la cultura italiana celebra il 500esimo anniversario dalla prima edizione dell’”Orlando Furioso”, una linea ariostesca percorrerà i vari incontri, con le letture di Ottavia Piccolo, già in scena nella storica edizione teatrale di Luca Ronconi (24 settembre, ore 21.00) e di Marco Ardemagni (24 settembre, ore 19.00), con l’approfondimento arguto dello studioso Fabrizio Bondi (24 settembre, ore 15.45); ma anche con i sorprendenti casi dei «matti», furiosi o miti, di varie città italiane (fra cui Livorno), raccolti da Paolo Nori (25 settembre, ore 11.30).
Il 24 settembre, alle ore 12.45, il campo delle arti visive sarà battuto, dallo storico dell’arte Andrea Daninos, con le beffe inscenate direttamente da artisti (a partire da Giotto); con una storia di antiquariato scritta da Alan Bennett e letta da Ottavia Piccolo (25 settembre, ore 16.45), con la ricapitolazione del caso livornese delle teste di Modigliani compiuta (24 settembre, ore 15.30) dal giornalista che a suo tempo l’aveva portato alla luce, Gianni Farneti: non per riaprire ferite forse mai del tutto rimarginate, ma per ricordare come e perché si fossero prodotte. Una delle famose tre teste, l’unica generata proprio soltanto per scherzo, parteciperà con la sua muta presenza a una mostra.
Se i quadri potessero parlare, in cui i quadri che hanno fatto la storia dell’arte si mettono a parlare: è Stefano Guerrera, lo spiritoso autore, che li prende in giro (o sono loro a prendere in giro noi?). Una seconda mostra con un personaggio in cerca d’aurore, riporterà a considerare la produzione di Bruno Munari, il geniale artista, designer e pensatore che ha insegnato a trasformare la fantasia in immaginazione, creatività, invenzione.
Si è già fatto il nome di Bennett: il «british humour» è un mito anche equivoco, che Andrea Cane aiuterà a conoscere nei suoi connotati reali, se non regali (25 settembre, ore 15.30). L’irresistibile Amleto del CollettivO CineticO fornirà un riscontro teatrale, attorno a uno dei massimi totem della cultura non solo britannica (24 settembre, ore 19.15).
Le tre linee – l’ariostesca-folle, l’artistica-beffarda, la britannica-ironica – si incroceranno su uno sfondo campito e screziato da due tinte complementari: quella della vita quotidiana e quella dei massmedia.
Il 25 settembre (ore 12.30) le storie individuali saranno materia di lavoro e trasformazione anche comica per Matteo Caccia e per Claudia De Lillo, nota anche come Elasti (25 settembre, ore 10.30); il comico nei mass-media le rispecchia e le deforma a partire da «format» ormai classici, come le comiche di Laurel & Hardy raccontate da Gabriele Gimmelli (24 settembre, ore 10.45), per arrivare alle sit-com e alla serialità che caratterizzano la tv contemporanea, secondo le analisi che risultano dal lavoro di critico e di studioso del celebre Aldo Grasso (critico del Corriere della Sera, il 24 settembre, ore 10.30). Il direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, Aldo Vitali propone poi un’antologia personale di cose da ridere, da lui incontrate in un curriculum eclettico che lo ha portato dalla musica pop ai fumetti per ragazzi, dalla letteratura umoristica sino alla tv (24 settembre, ore 17.45).
Nella sua seconda edizione, il «Senso del Ridicolo» integra il suo programma con due nuove offerte: quattro laboratori per bambini e ragazzi condotti dalla linguista e animatrice Giulia Addazi (24 – 25 settembre) e un ciclo di tre film in omaggio al maestro della commedia all’italiana Luigi Comencini nel centenario della sua nascita, curato da Gianni Canova (23-24-25 settembre, ore 21.00).
Il festival, diretto da Stefano Bartezzaghi e promosso da Fondazione Livorno, è gestito e organizzato da Fondazione Livorno – Arte e Cultura, con la collaborazione del Comune di Livorno e il patrocinio della Regione Toscana. Sono partner della manifestazione Trenitalia e Aedes Siiq, con il supporto di Pictet, mentre RAI Radio2 è media partner.
di Leonzio Nocente
08 Settembre 2016