Una perla artistica rara brilla alle falde dell’Etna. Sta riscuotendo notevole successo, a Catania, la mostra “Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice” che espone trecento capolavori del Novecento siciliano, raccolti ora nelle sale del Castello Ursino, per raccontare l’importante ricerca artistica che ha influenzato la cultura di quel periodo, dagli anni ’30 fino ai nostri giorni. La rassegna, appena inaugurata, sarà visitabile sino al 16 marzo prossimo.
“Un secolo di arte siciliana vuol dire, in larga misura, un secolo di arte italiana”, ha spiegato curatore della mostra, il critico d’arte Vittorio Sgarbi,-“non è lo stesso per quasi nessun’altra regione, non per l’Emilia Romagna, nonostante Morandi e De Pisis; non per la Toscana, nonostante Soffici e Rosai; non per Roma, nonostante le due scuole romane”.
“La Sicilia del Novecento”, ha aggiunto Sgarbi, “sia in letteratura sia nelle arti figurative, ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito in modo determinante a delineare l’identità prevalente della cultura italiana. Penso a Giovanni Gentile a Leonardo Sciascia, a Vitaliano Brancati, Tomasi di Lampedusa, Federico De Roberto e Lucio Piccolo, Gesualdo Bufalino e Manlio Sgalambro, con un’intensità e una densità di proposte che non hanno paragone”.
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, “Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice”, è la grande collettiva realizzata da “Exa – Mondi Nuovi”, promossa dal Comune di Catania, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dall’Expo Milano 2015.
“Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice” riunisce per la prima volta in un unico luogo la più importante produzione artistica isolana. Un’impresa colossale che ha fatto parlare di sé sulle pagine delle più autorevoli testate nazionali e internazionali.
Il “New York Times” l’ha definita “The exhibition of the century” (ossia “La mostra del secolo”), già contesa dai più importanti musei internazionali. Ad oggi sono giunte agli organizzatori – Gianni Filippini (ideatore e produttore), Giovanni Lettini (direttore artistico) e Sara Pallavicini (direttore creativo) – richieste da New York, Londra, Parigi, Barcellona e Dubai. Per questo motivo la mostra si candida a bandiera dell’arte e della cultura italiana nel mondo: lo sarà ad aprile a Bruxelles, dove rimarrà fino alla partenza per Londra e poi, a ottobre prossimo, New York.
E ancora una volta tocca agli americani ricordare agli italiani quello che rappresentano nel mondo dell’arte e della cultura. “Questo progetto culturale itinerante”, ha detto l’ideatore e produttore Gianni Filippini, “prende vita dall’unione tra pubblico e privato. E, infatti, dalla collaborazione con il Comune di Catania nasce questa terza tappa italiana, dopo quelle di Favignana e Palermo. Ma la vera novità consiste nel fatto che stiamo lavorando affinché questa mostra, a conclusione del suo ciclo, possa trasformarsi nel Museo del Novecento siciliano. Un progetto ambizioso che diverrebbe una realtà unica nel suo genere. Una mostra che si trasforma in museo permanente”.
Si va dai maestri più antichi, come Francesco Trombadori e Fausto Pirandello, e dai futuristi, Pippo Rizzo e Giulio D’ Anna, fino al mondo contemporaneo dei più giovani, padroni di un’esuberante creatività.
Dalla grandezza solitaria di Renato Guttuso, alla purezza di Piero Guccione, trasmessa al Gruppo di Scicli; dal mondo realistico-sognante di Bruno Caruso, all’esoterismo di Casimiro Piccolo, al magico espressionismo di Lia Pasqualino Noto, alle sculture di Emilio Greco, Ugo Attardi e Cesare Inzerillo; fino ai giovani, dalla frenesia jazzistica di Alessandro Bazan alla natura selvaggia di Fulvio Di Piazza, all’esistenzialismo sensuale di Francesco De Grandi, ai relitti di civiltà industriale esibiti da Andrea Di Marco, alle combustioni di Paolo Madonia. Il film sul tema delle avanguardie di Elisabetta Sgarbi, la Scuola di Palermo, le solitudini di Renato Tosini, Croce Taravella, Piero Roccasalvo Rub, persino di Franco Battiato, le illuminazioni scenografiche di Pietro Carriglio. E i fotografi, Giovanni Chiaramonte, Luigi Nifosì, Giuseppe Leone, Angelo Pitrone.
Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha poi sottolineato di condividere “l’opinione secondo la quale un secolo di arte siciliana vuol dire un secolo di arte italiana. Questo ‘Artisti di Sicilia, da Pirandello a Iudice’ dimostra tutta la potenza che la nostra Isola è capace di esprimere quando viene messa nelle condizioni per farlo e ne sono la dimostrazione il ‘Nudo disteso’ di Fausto Pirandello e l”Umanità’ di Giovanni Iudice, scelti il primo come copertina del catalogo e il secondo come immagine del gonfalone che promuove la mostra”.
“Sono entrambi quadri di straordinaria espressività”, ha aggiunto il sindaco di Catania, “pieni di simbolismi e vigore, che possono esser letti in mille maniere diverse, che riempiono d’emozione, che commuovono e fanno riflettere. E questo avviene soltanto con le più significative opere che la Storia dell’ Arte ci ha consegnato”.
“Ebbene”, ha infine detto Bianco,-“semplicemente sfogliando il catalogo ci si potrà stupire della variegata ricchezza del patrimonio siciliano non solo nelle arti figurative ma, per esempio, nella letteratura, tra la fine dell’Ottocento e il Novecento”.
di Patrizia Tonin
20 Gennaio 2015