Archiviamo Shakespeare? A 450 anni dalla sua nascita e di fronte ai recenti e profondi mutamenti del nostro modo di comunicare e fare cultura, la domanda è del tutto legittima. E riguarda – a ben vedere – tutta la grande letteratura europea. Quando la generazione dei nativi digitali costituirà la totalità della popolazione adulta, qualcuno avrà ancora tempo e voglia – e troverà proficuo – leggere i sonetti del grande drammaturgo inglese o le mille pagine de I fratelli Karamazov? Ulisse e Emma Bovary rappresenteranno ancora qualcosa per noi? La società che comunica sempre più e più velocemente – e sempre meno si occupa del cosa comunicare -produrrà nuovi generi? Avremo letteratura da 140 caratteri?
Al ruolo e al futuro della letteratura e più in generale delle humanities in Europa è dedicato l’incontro organizzato da UTET Grandi Opere, che si terrà il 12 settembre 2014 – ore 18, presso il Teatro Argentina – Largo di Torre Argentina, 52, Roma.
L’incontro vedrà intervenire numerosi esponenti della cultura italiana ed europea: l’attore e regista Giorgio Albertazzi; Piero Boitani, docente di letterature comparate presso L’Università La Sapienza di Roma; Ives Hersant, docente presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociale di Parigi; Fabio Lazzari, Presidente di UTET Grandi Opere; Gabriele Pedullà, docente di Letteratura Italiana contemporanea presso l’Università di Roma3; Marino Sinibaldi, Presidente del Teatro di Roma e Direttore di Rai Radio3.
Nel corso dell’incontro, Giorgio Albertazzi reciterà alcuni brani tratti dal proprio repertorio shakespeariano e sarà presentata l’opera in cinque volumi Letteratura Europea diretta per UTET Grandi Opere da Piero Boitani e Massimo Fusillo. Si tratta di una novità assoluta per impianto e concezione: non una classica storia ma un insieme ragionato di saggi d’autore che affrontano, in cinque volumi, cinque “punti di vista” diversi sulla letteratura del nostro continente: i movimenti letterari, i generi, i temi, i capolavori e infine la letteratura e nelle altre arti e nelle scienze.
“Sentirsi europei – commenta Fabio Lazzari, Presidente di UTET Grandi Opere – è vivere e condividere radici e valori, conoscendone la ricchezza storica e allo stesso tempo misurandone la perfetta attualità, per questo Letteratura Europea si propone come arricchimento delle nostre anime, delle nostre coscienze, della nostra capacità di vivere pienamente e consapevolmente le sfide della contemporaneità e del futuro.”
9 settembre 2014
da Comunicato stampa