L’intero universo dei prodotti agroalimentari di qualità laziali, da quelli a marchio DOP e IGP alla lunga lista di quelli ‘tradizionali’, è stato condensato in una voluminosa pubblicazione intitolata “Le eccellenze agroalimentari del Lazio”, frutto di uno sforzo ultradecennale di ricerca e catalogazione delle emergenze alimentari presenti sul territorio regionale. Non poteva avere miglior strumento informativo e culturale l’inaugurazione da parte dell’università di Roma Tre (il terzo ateneo pubblico della Capitale) del nuovo corso di laurea triennale in Scienze e Culture Enogastronomiche.
Accanto alle 15 DOP, agli 11 prodotti IGP, ai 36 vini a denominazione di origine, sono descritte oltre 400 specialità tradizionali, a formare un compendio che unisce informazioni tecniche sulle produzioni locali a riferimenti e notizie di carattere storico e culturale, che permettono di risalire al solido rapporto che le unisce ai territori di origine.
“Portiamo in aula l’enogastronomia, settore d’eccellenza del Made in Italy”, ha spiegato Mario Panizza, rettore di Roma Tre, il quale ha poi ricordato che “il nuovo corso di laurea che decolla quest’anno con 50 studenti, a fronte di 220 candidature presentate nella fase di pre-iscrizione, rappresenta un’importante innovazione didattica, che unisce gli aspetti tecnici e professionali alla cultura del cibo nei suoi tanti aspetti scientifici”.
“Innovazione non solo sul piano didattico”, come ha chiarito la prof. Livia Leoni, coordinatrice del corso, “con largo spazio dedicato alle attività di laboratorio e al tirocinio in imprese del settore agroalimentare e della ristorazione. Ma anche per il fatto di caratterizzarsi come percorso formativo fortemente orientato al mondo del lavoro, il cui piano di studi è frutto di numerosi contatti e interviste preliminari con imprenditori e operatori del settore. Si spazia così, nell’arco del triennio, dallo studio della biologia alla storia della cultura enogastronomica della nostra regione e dell’intero paese, fino a toccare i temi dell’economia e dell’industria agraria con l’acquisizione delle necessarie competenze tecniche di settore, per comprendere fino in fondo origine e natura degli alimenti”.
L’iniziativa nasce anche grazie alle sollecitazioni provenienti dagli istituti alberghieri della Capitale e, in particolare, alla determinazione della prof. Giancarla Greto, già preside dell’istituto alberghiero Tor Carbone di Roma, che da tempo si è attivata per coprire un vuoto dell’offerta formativa pubblica. Si tratta di costruire un percorso di alta qualificazione per agganciare una domanda presente sul mercato e, al contempo, dare risposta alle aspirazioni di crescita professionale dei diplomati provenienti dagli istituti alberghieri e della ristorazione.
Il nuovo corso di laurea è frutto di un’inedita collaborazione tra atenei, così le competenze di Roma Tre si integrano con quelle fornite dall’Università della Tuscia, come ha sottolineato il suo, prof. Alessandro Ruggeri. Uno sforzo che ha visto coinvolti due università, 4 dipartimenti per ciascuna di esse e un istituto alberghiero.
Sia Sonia Ricci, assessore all’agricoltura della Regione Lazio, che Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial (l’Agenzia Regionale per l’Agricoltura), hanno sottolineato il fatto che il nuovo corso di laurea prende avvio nel momento in cui sta per chiudersi la felice esperienza di Expo Milano 2015, che tanta attenzione ha richiamato sul cibo e sui temi legati all’alimentazione, affidando ai giovani il compito di assicurare un futuro all’agricoltura e di contribuire alla salvaguardia del territorio, ma anche fungere da “ambasciatori di armonia, di eleganza e di cultura”.
di Dario de Marchi
14 Ottobre 2015