Nel primo fine settimana di febbraio dalla Valle d’Aosta alla Puglia, passando per la Lombardia, grandi protagonisti nei borghi italiani sono i sapori forti e decisi tipici della stagione invernale. E’ il caso di Issime e dei suoi fagioli grassi, una specialità da assaggiare domenica 5 febbraio nel borgo in provincia di Aosta, rigorosamente muniti di un recipiente: solo in questo modo si potrà apprezzare a pieno la zuppa preparata dalla Pro Loco locale, che sin dalle prime ore della mattina emanerà il suo inconfondibile profumo nei vicoli del borgo. La “fagiolata” prenderà il via alle 12.30 e deciderà di trascorrere qualche ora in più alla scoperta del territorio potrà gustare nei ristoranti anche il “fessilsuppu”, la più famosa ricetta del posto a base di riso e degli immancabili fagioli.
E sarà un’altra delizia povera tipica di questo periodo, la castagna, al centro dei festeggiamenti in programma il 5 febbraio nel piccolo borgo di Casale di Albino (Bergamo): i “biligocc”, che nella Valle del Lujo hanno trovato la propria patria di elezione, altro non sono che le castagne affumicate e bollite, preparate seguendo un processo che è rimasto immutato nei secoli. Per prima cosa, nei mesi autunnali si scelgono le castagne: non tutte, infatti, si prestano al trattamenti; dopo la selezione vengono poste sull’affumicatoio e infine riposte in sacchi di juta, in attesa di essere bollite qualche giorno prima della sagra; alla fine di ogni cottura, si gettano nella caldaia alcuni secchi di acqua fredda, che danno alle castagne la caratteristica grinzosità: tolti dall’acqua, ecco pronti i biligocc!
Sapori forti protagonisti anche a Faeto, il paese in provincia di Foggia dove fervono i preparativi per la “Fete de lu caiunn”, ovvero la Sagra del maiale nero. In programma il 5 febbraio, la festa è dedicata a una delle più rinomate specialità gastronomiche del paese dei monti Dauni e fa rivivere l’antica tradizione della mattanza del maiale; la magia di questo momento resta intatta ancora oggi tra musiche, balli e falò nelle vie del paese, animazione e tante squisite prelibatezze da degustare a partire dal “suffrì e panùnte”, una ricetta a base di sola carne di maiale, peperoni sott’aceto e patate. E dato che il mese di febbraio fa rima con Carnevale, ecco che “O’ Puccio” di Civita Castellana (Viterbo) è già pronto ad accogliere i visitatori nelle magiche atmosfere del Carnevale Civitonico; in attesa dei carri allegorici che sfileranno il 19, 26 e 28 febbraio, la grande opera di cartapesta è stata installata in piazza Matteotti per rappresentare il simbolo di una tradizione antichissima che risale addirittura alla civiltà falisca.
A cura di www.fuoriporta.org
Redazione
3 Febbraio 2017