Il palazzo della Farnesina, sede del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è un eccezionale scrigno di 450 opere d’arte contemporanea italiana, non accessibile al pubblico. Ma ora la pregevole collezione sbarca su internet. Ben 223 opere d’arte sono state infatti già digitalizzate e rese fruibili sulla piattaforma del Google Cultural Institute, la piattaforma online attraverso la quale il pubblico di tutto il mondo può accedere a immagini in altra risoluzione delle opere delle collezioni degli oltre 700 musei partner. In questo modo, il pubblico di tutto il mondo potrà visitare virtualmente il primo piano del palazzo del ministero degli Esteri grazie alla tecnologia di Google Street View e ammirare opere d’arte tra dipinti, sculture e installazioni. Tra le più significative già online ci sono quelle di Afro, Fabio Mauri, Michelangelo Pistoletto, Carla Accardi e Sironi.
L’iniziativa è stata presentata in occasione di “Farnesina Porte Aperte” con nuove acquisizioni e giovani artisti della collezione. A presentare l’iniziativa che unisce la tradizione dell’appuntamento con l’innovazione di metodi, contenuti e interlocutori è stata Elisabetta Belloni, nuovo segretario generale della Farnesina, che ha preso “l’impegno di continuare questa bella tradizione di ‘Farnesina Porte Aperte’, momento di apertura del palazzo al pubblico offrendo ciò che di meglio raccoglie dal punto di vista artistico, ma anche di apportare innovazioni”. Poi ha ricordato che “quest’anno l’elemento che caratterizza di più l’evento sono le espressioni innovative: i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, la Giornata della Trasparenza e il momento artistico”.
Come ha sottolineato Giorgia Abeltino, direttore di Public Policy del Google Cultural Institute e Google Italia, “il ministero è la prima istituzione politica in Italia ad aprire le sue porte, spero che ve ne saranno altre”. Belloni ha inaugurato il nuovo allestimento della Collezione Farnesina, dedicato ai movimenti artistici degli anni ’80 e ’90, al secondo piano del palazzo. All’iniziativa hanno preso parte anche Anna Mattirolo del ministero dei Beni e delle Attività Culturali, membro del Comitato scientifico Collezione Farnesina, e Massimo Riccardo, vice direttore generale per la Promozione del Sistema Paese, direttore centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana della Farnesina.
La visita on line si dipana lungo un tour virtuale che parte dal primo piano del Palazzo della Farnesina, con l’atrio d’ingresso, l’atrio d’onore, il salone d’onore, la sala mosaici, il corridoio del cerimoniale, la sala mappamondi, la sala de Grenet, la sala forma 1, il corridoio della segreteria generale e la galleria vetrata.
Istituita nel 2001, su iniziativa dell’allora Segretario Generale, l’amb. Umberto Vattani, la Collezione Farnesina è cardine di un preciso indirizzo progettuale del ministero, che ha fatto della ricerca artistica contemporanea un ambito d’intervento strategico della propria politica culturale. A partire da un primo significativo nucleo di acquisizioni, che videro la commissione di un importante apparato decorativo e di numerose opere d’arte nel corso degli anni ‘50 e ‘60, l’operato di diversi comitati scientifici ha dato vita negli anni ad una selezione che ha raccolto opere di altissimo profilo per la storia dell’arte italiana del ‘900.
La formula di acquisizione adottata, del comodato d’uso gratuito, ha consentito un costante sviluppo della consistenza della collezione e un regolare avvicendamento delle opere, attualmente più di 450. L’iniziativa diretta degli artisti o dei loro eredi, così come la collaborazione con prestigiose istituzioni museali, gallerie e fondazioni, si è dimostrata un segnale forte di fiducia nell’azione del Ministero. Nel corso degli ultimi tre anni, grazie al contributo del comitato scientifico, la Collezione Farnesina si è arricchita di un nucleo di opere di protagonisti della scena artistica italiana nella seconda metà del Novecento (Burri, Accardi, Sanfilippo, Vedova, Turcato), con uno sguardo sempre più attento alle ricerche recenti (Zorio, Piacentino, Mochetti, Salvadori).
di Dario de Marchi
10 Maggio 2016