La casa vitivinicola veneta Guerrieri Rizzardi non è solo vino, né solo arte con il Premio Canova, ma è anche impegno nell’architettura di recupero edilizio socio-culturale. L’azienda, che fa parte della ristretta élite delle Famiglie dell’Amarone d’Arte, infatti, fa rivivere e apre al pubblico un nuovo borgo nel centro storico di Bardolino (Verona), sul Lago di Garda. Con l’intervento di riqualificazione architettonica e di recupero funzionale delle antiche cantine Guerrieri Rizzardi ha così ripreso vita un’importante parte del paese gardesano, in un contesto verdeggiante circondato da un’antica cinta muraria e a ridosso dell’antico fortilizio medievale.
Con lo spostamento del sito logistico di Guerrieri Rizzardi nella zona artigianale della località Campazzi di Bardolino (nel 2012) e di tutte le attività produttive e amministrative, a due passi dal lungolago è rimasta libera l’antica contrada Rambaldi per una superficie complessiva di circa 5 mila metri quadri, in parte affacciati sui cortili interni e in parte sulle vie del centro: via Verdi e via San Martino. Già secoli prima, la cantina Guerrieri (poi Guerrieri Rizzardi) si era sviluppata per successive aggregazioni in un’area nodale tra il centro storico e il complesso degli edifici abitativi, rimanendone tuttavia sempre distaccata e senza alterare la struttura del parco di pertinenza. Tali trasformazioni avevano interessato fabbricati, cortili e pertinenze rurali, trovando la loro definizione nel secondo dopoguerra, quando il Ministero per i Beni Culturali mise l’intero complesso sotto tutela monumentale.
Dopo aver considerato fattori tra loro diversi, sebbene di eguale rilevanza, si è scelto di dare nuova vitalità a questi spazi, allo scopo di favorire lo sviluppo di iniziative orientate a un turismo di qualità e di valorizzare la tipicità dei luoghi.
Tenendo conto del vincolo della Soprintendenza delle Belle Arti, il progetto “Borgo Bardolino” ha riguardato dapprima il recupero degli edifici residenziali su via San Martino e quindi gli ambienti produttivi e le corti interne, valorizzandone ogni sua componente senza snaturarne le antiche origini. Ciò ha comportato un piano di lavori concepito per conservare e risaltare il contesto architettonico, adottando soluzioni in linea con gli immobili. La mutua relazione tra il borgo e il paese è stata studiata nei minimi dettagli attraverso percorsi che si diramano a partire da tre diversi punti di accesso dalle vie del borgo.
All’interno ci si può intrattenere nei plateatici o sulla terrazza di un ristorante e di un winebar, che propone i vini Guerrieri Rizzardi prodotti nelle tenute aziendali in Bardolino, Valpolicella, Soave e Valdadige. Dove erano i locali di conferimento delle uve, è ora una grande sala con forno per le pizze, mentre le antiche cantine accolgono un ristorante e l’antica bottaia ospita cinque negozi. Dagli antichi rustici del parco, rimasto inalterato nella struttura disegnata nei secoli da celebri paesaggisti, è stato ricavato un bar con show-room di moda. Non manca una grande sala polifunzionale, che sarà inaugurata in autunno, capace di ospitare circa 400 persone e dotata di servizio catering e ristorante interno.
La realizzazione, che ha richiesto due anni e mezzo, si avvalsa di quattro studi di professionisti, che hanno collaborato in diversi ambiti: lo studio Filippo Giustiniani e Partners di Bassano del Grappa (Vicenza), che da anni segue l’azienda e che aveva curato la costruzione della nuova cantina; Donisi e Manfrin di Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona) per la parte monumentale e i rapporti con la Soprin-tendenza; Humusstudio di Milano per la direzione artistica; lo studio Ergon di Verona per l’impiantistica generale.
Le generazioni delle famiglie Guerrieri e Rizzardi che si sono succedute nella proprietà hanno qui vissuto momenti alterni, legati sia agli splendori che alle difficoltà dei diversi periodi storici, mantenendone la proprietà non senza sacrifici. Ora, con questa importante ristrutturazione, si è riusciti non solo a preservare il borgo, ma a renderlo pubblico: per l’ospite significa potersi immergere in questa storia e godere della bellezza dei suoi luoghi e della sua arte; per la famiglia Rizzardi vuol dire rinsaldare le proprie radici a Bardolino e dare continuità alla propria storia di famiglia, ininterrotta dal XV secolo. Si tratta di un’opera notevole, che trasforma non soltanto un importante luogo ma un’intera parte del paese.
di Tiziana Ravanelli
14 Luglio 2016