Compleanno di peso per uno degli strumenti portanti della cultura italiana. ” Treccani 1925-2015. La cultura degli italiani“. Così si intitola infatti la mostra allestita a Roma, nelle sale del Complesso del Vittoriano, in occasione dei 90 anni dell‘Istituto della Enciclopedia Italiana. L’esposizione, appena inaugurata e aperta al pubblico fino al 24 maggio, si svolge sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica e si avvale del patrocinio della presidenza del Consiglio, del Senato, della Camera, del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Regione Lazio e di Roma Capitale. Curata da Loreta Lucchetti, responsabile Libri di Pregio dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, da Alberto Melloni, professore ordinario di Storia del Cristianesimo all’Università di Modena-Reggio Emilia e direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, e da Marco Pizzo, direttore del Museo Centrale del Risorgimento, non è soltanto un’occasione per rivivere il percorso della cultura italiana, ma anche per ripercorrere la storia del Paese.
La rassegna è suddivisa in tre sezioni e un prologo, che racconta la nascita della cultura enciclopedica (in esposizione anche l’Encyclopedie di Diderot) e della Biblioteca della Treccani attraverso i preziosi volumi che ne fanno parte. La prima sezione, che comprende gli anni dalla fondazione dell’Istituto al 1945, illustra la nascita dell’Enciclopedia e il dibattito culturale e scientifico che ne fu alla base. Qui sono visibili rari documenti d’archivio (come le lettere di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile) oltre ai documenti del Sant’Uffizio sugli Errori sul cattolicesimo contenuti nella Treccani, che per la prima volta escono dagli archivi del Vaticano.
Nella seconda sezione, che va dal 1945 al 1970, i protagonisti sono l’Italia della Liberazione e il ruolo dell’Istituto come luogo di un’erudizione anti-ideologica, il Dizionario Biografico degli Italiani e l’Italia del boom, con il racconto delle vite, il lemmario ancora risorgimentale, il metodo di lavoro degli otto tempi, con materiali che esemplificano le fasi in cui erano suddivise la stesura e la redazione definitiva delle voci dell’Enciclopedia.
La terza sezione, che va dal 1970 ad oggi, è incentrata sulle scienze dure e biomediche, sul vocabolario e la lingua italiana, sulla Treccani tra arte e paesaggio seguendo tutti i passi della rivoluzione digitale.
Tra le opere più significative c’è la prima versione a stampa del “Dialogo” di Galileo Galilei del 1632, corredata da un’installazione multimediale che confronta le immagini scattate dai microscopi a scansione con quelle dei satelliti. In questa sezione trova spazio anche un focus sul lavoro artigianale: un singolo volume diventa esempio di una lunga tradizione manuale che vede al lavoro tipografi e legatori ancora impegnati in una delle eccellenze del fare italiano.
I 90 anni dell’Enciclopedia italiana sono inoltre scanditi da vetrine che contengono ciascuna un’opera della Treccani, simbolo del periodo di riferimento. Ogni sezione è caratterizzata dalla ricostruzione di un ambiente di lavoro di ognuna delle tre epoche raccontate, con mobili e suppellettili originali e bozze redazionali, e da una postazione video con alcuni documenti filmici relativi al periodo storico di riferimento.
Ma anche la RAI si è impegnate per celebrare questo importante compleanno con il documentario ”Treccani, 90 anni di futuro”.È la mattina 18 febbraio 2015: un gruppo di studenti liceali entra a Palazzo Paganica Mattei, a Roma, sede dal 1927 dell’Istituto dell’ Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani. Non è una data qualsiasi. Perché proprio quel giorno sono passati esattamente novant’anni dalla fondazione della Treccani. E neppure personaggi qualsiasi sono quelli che accolgono gli studenti nella biblioteca del Palazzo che contiene tutta l’opera dei novant’ anni della Treccani: Tullio Gregory, filosofo di fama internazionale, in Treccani dal 1951, e Valeria Della Valle, linguista, in Treccani dal 1972.
Comincia così il racconto di ”Treccani, 90 anni di futuro’‘, il documentario di Enrico Salvatori per la regia di Graziano Conversano con cui Rai Cultura e Rai Storia festeggiano il ”compleanno” di uno dei più prestigiosi istituti culturali italiani, in onda mercoledì 1° aprile alle 19.30 su Rai Storia, in concomitanza con l’apertura della mostra ”Treccani 1925-2015 la Cultura degli Italiani” alla Gipsoteca del Vittoriano.
Un viaggio che la RAI accompagna a percorrere tra passato e futuro dell’Istituto, a partire dal gesto destinato a rendere l’industriale-mecenate Giovanni Treccani un “padre” della cultura italiana: la donazione al Regno d’Italia – nel 1923 – di un ”gioiello”: la Bibbia di Borso d’Este, il più bel codice miniato italiano, acquistato a un’asta per 5 milioni di lire.
Un fatto che spinse l’allora ministro della Pubblica Istruzione del Governo Mussolini, il filosofo Giovanni Gentile, a vedere in lui l’uomo che potrà dare all’Italia un’Enciclopedia, una raccolta sistematica del sapere.
E il 18 febbraio 1925 viene stipulato l’atto fondativo dell’Istituto Giovanni Treccani, che avvia la redazione dell’Enciclopedia Italiana delle scienze, delle lettere e delle arti e del Dizionario Biografico degli Italiani. Vedrà la luce tra il 1929 e il 1937, con l’uscita di 35 volumi a cadenza trimestrale.
Ma, nonostante il periodo, non è propriamente un’enciclopedia ”fascista”. Basta leggere alla voce “razza”: “Non esiste una razza né una nazione ebrea, ma un popolo ebreo: non esiste, errore più grave di tutti, una razza ariana, ma esistono solo una civiltà e lingue ariane”.
A quella prima edizione seguiranno otto appendici, l’ultima nel 2013, mentre la nona è in preparazione. Il documentario della RAI racconta anche le altre pubblicazioni con le quali la Treccani ha contribuito al sapere italiano ed è arricchito da immagini d’epoca e testimonianze, tratte dalle Teche Rai, dei protagonisti di ieri e di oggi di questa avventura culturale che ORA affronta le sfide del web e del digitale: da Umberto Bosco a Tullio Gregory, da Luciano Canfora a Massimo Bray; da Enrico Alleva a Giuliano Amato, da Alberto Maria Ghisalberti ad Aldo Ferrabino, fino al giurista Franco Gallo, presidente della Treccani dal 2013.
di Eleonora Albertoni
1 Aprile 2015