Consegnato il “Premio Gentile da Fabriano”, giunto alla sua XVIII edizione. E le motivazioni del riconoscimento sono condensate nella frase “Riscoprire la centralità dell’uomo”, pronunciate dal sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, e dal vescovo di Fabriano, Giancarlo Vecerrica, alla cerimonia di consegna del Premio nazionale “Gentile da Fabriano” all’Oratorio della Carità.
I premiati quest’anno sono stati Arrigo Sacchi, tecnico e allenatore di calcio ma anche commentatore televisivo per la “Sezione Vite di italiani”; Francesco Caio, manager d’impresa e amministratore delegato di Poste Italiane per la “Sezione Economia, impresa e società”; Roberto Cingolani, scienziato, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia per la “Sezione Scienza, ricerca e innovazione”; Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore per la “Sezione Carlo Bo per l’arte e la cultura”; l’Associazione “La Luna” per la Sezione Officina marchigiana”; Medici Senza Frontiere Italia con il “Premio speciale della Giuria”; Michael Anthony Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori con il “Premio speciale Evento 2014. Ai premiati è stata consegnata una scultura “Angeli” dell’artista Raimondo Rossi.
Il riconoscimento del territorio a Michael Anthony Perry ha inteso repremia il forte legame con l’esperienza di san Francesco, “un grande innovatore”, ha detto lo stesso premiato, “con tanto coraggio per il suo tempo per il messaggio di armonia tra tutte le forme dell’universo”.
Roberto Cingolani, che ha sottolineato “la necessità di equilibrare la fuga di cervelli con la capacità di attrarne altri da diverse realtà internazionali”, è stato premiato per il pionieristico lavoro della ricerca nel settore della nanotecnologia.
Il calcio come metafora di vita nel premio a Arrico Sacchi: “uno sport che non si gioca con i piedi, ma con la testa, uno sport che è di squadra, non di singoli, la persona viene prima di tutto e la forza di una squadra nella sua pienezza è la forza di tanti singoli. Nessuno dei miei giocatori avrebbe vinto tanto se dietro non avesse avuto una grande squadra”, ha detto Sacchi.
Per Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane, premiato per l’impegno professionale e manageriale in Avio Aero e in precedenza Merloni Elettrodomestici, Omnitel, Olivetti e Cable&Wireless, la cerimonia ha rappresentato la possibilità di tornare a Fabriano, dove il manager ha vissuto per anni con la sua famiglia quando lavorava alla allora industria Merloni Elettrodomestici. “I cambiamenti e la crisi in corso”; ha osservato Caio, “portano a due scelte: una di subirla, l’altra di farla diventare una opportunità. Credo che questo territorio possa guardare alla seconda ipotesi, andando avanti e non lo specchietto retrovisore, facendo diventare la crisi una o opportunità di rinascita per tutto il territorio”.
Riccardo Grifoni ha ritirato il “Premio Speciale della Giuria” per conto di Medici Senza Frontiere Italia. “Siamo una associazione di oltre 30 mila volontari che interviene in zone di emergenza sanitaria per portare medicine alle fasce più povere del mondo dove senza di noi esse non arriverebbero”, ha ricordato Gian Antonio Stella ha detto di essere “onorato per il premio Sezione Carlo Bo per l’arte e la cultura”.
L’associazione La Luna è stata premiata per la mole di opere artistiche e librarie realizzate nel corso di 20 anni di attività: il riconoscimento è stato ritirato dall’artista Sandro Pazzi.
La premiazione si è svolta mentre nella città di Fabriano è in corso una significativa mostra, che in poco più di due mesi ha registrato oltre 30 mila visitatori paganti, un autentico il record raggiunto oggi. Si tratta dalla mostra “Da Giotto a Gentile”, curata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi. Secondo gli organizzatori l’interesse per l’evento sulla pittura trecentesca fra Marche e Umbria cresce di settimana in settimana.
“Stiamo ricevendo tante le richieste di prorogare l’apertura oltre la data del 30 novembre’”, hanno fatto sapere gli organizzatori. Non solo. La comunità locale grazie a questo evento sta recuperando “un forte senso di identità e di orgoglio per il proprio patrimonio culturale”, rappresentato non solo da Gentile da Fabriano ma anche dal Maestro di Sant’Emiliano e dal Maestro di Campodonico, la vera scoperta della mostra. C’è perfino il caso di un neonato che dopo il battesimo, i parenti e gli amici lo hanno festeggiato portandolo a “visitare” la mostra.
12 ottobre 2014
di Valentino Vilone