S’intitola “Il Mantello di Carta”, il cortometraggio realizzato dalla Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio, presentato venerdì alla 72esima edizione della mostra del Cinema di Venezia e tratto dall’omonimo racconto di Carlo Lucarelli, scritto appositamente per il progetto. L’idea nasce dall’esigenza di sensibilizzare il pubblico al delicato tema della terapia del dolore, applicata a bambini gravemente malati. Il libro ha ricevuto il sostegno e le illustrazioni di maestri del fumetto contemporaneo come Milo Manara, Leo Ortolani e Silver, Mattotti, Mordillo, Milazzo, Bozzetto, Giardino Silver, Boucq, Cosey, Marini e Nine. A far da trait d’union la versione cinematografica che, attraverso le immagini, dà spessore e bellezza al racconto, raggiungendo un pubblico ancora più vasto, vantando la partecipazione della giovane protagonista Giovanna Zambon Bertoja e delle musiche di Lemuri Il Visionario.
Nella realizzazione del Progetto si è goduto di un eccellente lavoro di squadra: la produzione, la regia e la sceneggiatura sono firmate a sei mani dal noto fumettista pordenonese Giulio De Vita con Pasqualino Suppa e Omar Leone, Presidente dell’Associazione Maruzza Friuli Venezia Giulia. Last but not least, il film è prodotto dalla casa di produzione indipendente Eufrasia di Pordenone.
Il Set a Pordenone nel Parco San Valentino e presso l’Anffas, che ha messo a disposizione gratuitamente la sua struttura.
Per quanto riguarda il nome del progetto, la parola “Mantello” deriva da pallium, il mantello che i Romani usavano per coprire e proteggere la persona, proprio come la Fondazione, attraverso cure palliative, si occupa di rispondere alle esigenze mediche, cliniche e spirituali non solo dell’ammalato, ma anche della famiglia. La carta è il materiale impiegato da ogni artista, scrittore o disegnatore che sia e quindi si è pensato a questo connubio, che è diventato una vera e propria osmosi nella quale le parole di Lucarelli si fondono e si integrano con ciascuna delle illustrazioni.
L’impegno profuso nell’assistenza di questi bambini nasce in seno alla Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio, creata in ricordo di Maruzza Lefebvre, donna affetta da una grave malattia, scomparsa a quarant’anni, dopo aver destinato gran parte del proprio patrimonio alla cura di coloro che sono meno fortunati di lei. Dal 2006 questa fiorente realtà ha firmato un protocollo d’intesa con il Ministero della Salute, ricevendo l’incarico di promuovere e sostenere la realizzazione di reti regionali di cure palliative pediatriche. Nel luglio 2013, la Fondazione è stata insignita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della medaglia d’oro al Merito della Sanità Pubblica.
di Leonzio Nocente
4 Settembre 2015