Il 28.o “Salone del Libro” di Torino è ai blocchi di partenza. Come ogni anno sarà anche l’attualità a tener banco al “Salone del Libro” che si apre al Lingotto il prossimo 14 maggio e si chiuderà quattro giorni più tardi, lunedì 18 maggio. Si affronteranno i temi del terrorismo, dei migranti, della corruzione e di mafia capitale, della riforma del lavoro e di quella della scuola. Ma si parlerà con i sindaci delle principali città coinvolte anche di grandi infrastrutture e del nuovo progetto di collegamento ferroviario dal Pacifico all’Atlantico, dalla Cina a Gibilterra. E con ogni probabilità la lente si poserà pure sulla grande infrastruttura in costruzione a pochi chilometri dal Lingotto, in Valsusa, la linea TAV Torino-Lione.
L‘attualità, insomma, irrompe nella 28esima edizione della kermesse, ultima della coppia al comando, il presidente Rolando Picchioni e il direttore Ernesto Ferrero, anche per la sua incisiva spending review sui conti della manifestazione, i cui costi, complice il forfait nei finanziamenti da parte della Provincia di Torino e di Unioncamere Piemonte, sono stati tagliati del 20%. Il rinnovo del contratto con Gl Events ha premesso a Picchioni una programmazione di medio-lungo periodo, ed è una assicurazione sul futuro per chi poi prenderà il timone della manifestazione.
Nel panorama in chiaroscuro della editoria e della lettura, “il Salone del Libro rappresenta un canone inverso”, ha sottolineato Picchioni, “un’eccezione anticiclica”, con numeri in continua crescita. Quest’anno saranno 80 i nuovi espositori su circa 1500 complessivi. Dieci le nuove start up internazionali che hanno vinto il bando per i migliori progetti di editoria digitale, 600 gli operatori professionali e 30 Paesi rappresentati all’International Book forum, l’area dedicata allo scambio dei diritti editoriali per la traduzione.
Tra gli ospiti istituzionali del Salone del Libro, spicca la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che sarà presente il giorno dell’inaugurazione: “Una grande sorpresa”, ha commentato Picchioni ricordando che “i primi passi del Presidente sono stati proprio indirizzati al mondo della scuola, della cultura e della editoria, e questa decisione ci riempie di orgoglio e riconoscenza perché tra tante opzioni offerte da Torino, il presidente ha scelto il Salone del Libro“.
Ma ci sarà anche una forte rappresentanza del Governo e delle istituzioni, con i ministr Dario Franceschini, Giuliano Poletti, Stefania Giannini, Roberta Pinotti e la presidente della Camera Laura Boldrini.
Centinaia gli autori ospiti: da Veronesi a Perissinotto a Scurati, registi e attori, come Avati, Ozpetek o Alba Rohrwacher, musicisti come Guccini e Vecchioni, o il rapper Emis Killa. Madrina del Salone del Libro sarà la scrittrice Lidia Ravera, che è anche assessore alla cultura della Regione Lazio, la regione ospite di questa edizione così come la Germania è la nazione ospite e la cui partecipazione nasce dalla collaborazione con la Buchmesse di Francoforte, la più grande esposizione libraria del mondo, e il Goethe Institut, che festeggia proprio al Lingotto, il sessantesimo della fondazione della sede torinese.
Accanto due nazioni special guest: l’Arabia Saudita e l’Azerbaigian che nelle prossime edizioni diverranno ospiti ufficiali. Si celebrano i 750 anni della nascita di Dante, ma anche i 40 anni della scomparsa di Pasolini.
La “nazionale” tedesca porta una ventina di autori, con i narratori Daniel Kehlmann e Ingo Schulze, fino all’ucraina che scrive però in lingua tedesca Katja Petrovskaja, i filosofi Markus Gabriel e Peter Sloterdijk, il sociologo Wolfgang Streeck, direttore del Max-Planck Institute di Colonia, il giornalista Gunter Walraff che si confronterà con Roberto Saviano; l’egittologo Jan Assmann, maestro dell’attuale direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco.
Ci saranno 60 editori, aree dedicate alla lettura, altre alle attività ludiche come le “torri letterarie interattive” chiamate LetteraTorri, dove il pubblico potrà completare i pensieri degli scrittori tedeschi sulle meraviglie d’Italia, il tema conduttore dell’Expo. Arte e, quindi, anche architettura, design, fotografia, alimentare e persino innovazione e ricerca, come la robotica o le nanotecnologie, o case history come Brunello Cucinelli e Andrea Illy.
“In sintesi”, ha detto il direttore Ferrero, “il Salone del Libro è la voglia di trovare, al di là delle chiacchiere insopportabili dei talk show o dei deliri e delle atrocità demenziali riversate nella Rete, uno spazio civile di approfondimento e di confronto”. In un’epoca sguaiatamente rumorosa, ci sara’ spazio anche per il silenzio. Ne parlera’ lo scrittore Alessandro Baricco.
Un’ultima notizia. Il Salone del Libro di Torino avrebbe dovuto aprire uno spazio libreria all’interno dell’Expo Milano 2015, ma poi le condizioni non si sono realizzate. Lo ha rivelato, con una punta di polemica, il presidente della Fondazione per il Libro, Rolando Picchioni, a margine della presentazione della prossima edizione. “La concorrenza con l’Expo di Milano non ci tocca”, ha riferito Picchioni, “noi volevamo essere a Milano, ci avevano presentato la proposta di fare la più grande libreria in Italia nell’ambito dell’Expo. Poi la più grande libreria d’Italia si riduceva a 250 metri. E questo voleva anche significare che avremmo dovuto pagare tutto quanto e oltre a questo dovevamo subire quanto dice la legge Cantone facendo una gara pubblica e, quindi, c’era il rischio di dover collaudare le nostre forze in gara con la Cartolibreria di Brera. Allora abbiamo detto no”, ha concluso Picchioni, “facciamocelo a Torino. È per questo che facciamo le Meraviglie d’Italia (il tema conduttore della prossima edizione) in edizione piemontese: porteremo le risaie, i borghi alpini di Ostana, le terre dell’Unesco, daremo risalto a questo piccolo grande Piemonte che non ha avuto una rispondenza mediatica sufficiente alle sue bellezze e alle sue proposte”.
di Patrizia Tonin
13 Maggio 2015