La Bosnia potrà recuperare opere d’arte storiche grazie alla formazione Made in Italy di restauratori. È stato appena inaugurato il Centro di conservazione e restauro nel Museo nazionale di Sarajevo, finanziato dall’Italia. Secondo una nota dell’ambasciata italiana in Bosnia, si tratta della prima struttura di questo genere nel Paese. L’ambasciatore italiano a Sarajevo Ruggero Corrias ha affermato che “si tratta di un traguardo importante reso possibile dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma e dalla dedizione del personale del museo”.
Secondo l’ambasciatore, “si tratta dell’inizio di un partenariato voluto dal ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni in attuazione dell’Accordo culturale tra i due Paesi, che nei prossimi anni consentirà di ampliare le dotazioni del centro e le competenze del personale locale”.
Hanno preso parte alla cerimonia d’apertura il ministro degli Affari civili bosniaco Adil Osmanovic e il direttore della Scuola d’alta formazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma (ISCR) Donatella Cavezzali, oltre al direttore del Museo nazionale bosniaco, Mirsad Sijaric.
L’inaugurazione è stata accompagnata dal vernissage della mostra “Reliving the past: tradition and perspective“, organizzata da partner italiani e bosniaci con il patrocinio dell’ambasciata. Nel quadro dell’Accordo di cooperazione in materia di cultura, istruzione e sport tra l’Italia e la Bosnia-Erzegovina, sono cominciati il 31 maggio i corsi di formazione specialistica in conservazione e restauro delle collezioni in metallo del Museo nazionale, tenuti dagli esperti italiani dell’ISCR e destinati al personale locale.
Alla prima settimana di corso partecipano inoltre studenti di archeologia e conservazione provenienti da tutta la Bosnia. All’inaugurazione della mostra, il pubblico è stato accolto dagli Sbandieratori di Gubbio che si sono esibiti di fronte al Museo nazionale.
di Leonzio Nocente
4 Giugno 2016