Sempre più spesso le aziende straniere ricorrono a messaggi pubblicitari che usano l’italiano per sedurre il consumatore e attirarlo verso prodotti che si richiamano all’estro e al tessuto produttivo italiani. Insomma all’efficacia e al fascino del Made in Italy nel mondo. È quanto è emerso alla “XV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”, a Palazzo Medici-Riccardi a Firenze in occasione del convegno “Riparliamone: la lingua ha valore”, promosso dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, su impulso del sottosegretario agli Esteri Mario Giro, in collaborazione con il Comune di Firenze. All’evento hanno partecipato oltre ai sottosegretari Mario Giro della Farnesina e Gabriele Toccafondi del MIUR, il sindaco di Firenze Dario Nardella, la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese, Andrea Meloni, ma anche importanti esponenti del mondo economico e aziendale.
L’evento è stato anche un’occasione inedita per presentare i primi risultati del processo già avviato con gli “Stati Generali della Lingua Italiana” dello scorso ottobre. L’ incontro di Firenze ha riservato un orientamento attento ai rapporti tra cultura e impresa e tra i prodotti della creatività e il linguaggio con cui vengono presentati.
In concomitanza con il convegno è stato presentato lo stato dell’ insegnamento della lingua italiana nel mondo, condotto secondo i nuovi criteri evidenziati dagli Stati Generali, fornendo i dati sui numeri degli studenti e gli aggiornamenti sui progetti in corso nella rete estera (Istituti di Cultura, scuole italiane all’ estero, corsi, Università con esempi per aree geografiche).
Sono stati inoltre illustrati il progetto del “Portale della Lingua Italiana nel mondo“; l’inserimento nelle Università estere dei laureati in didattica dell’italiano per stranieri; l’Albo degli italofoni; lo sviluppo della certificazione di competenza linguistica; il gruppo di lavoro consultivo per la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero; l’aggiornamento e la formazione dei docenti e dei lettori. Tema prioritario dell’incontro, inoltre, è stata l’azione di promozione dell’Italiano e il coinvolgimento del mondo delle imprese. Una realtà emersa con forza negli ultimi anni che ha messo in evidenza uno stretto rapporto tra la diffusione della lingua italiana e i settori produttivi.
Il valore della lingua, che dà il titolo all’iniziativa, ha sottolineato la Farnesina, ha richiamato l’importanza assunta nel campo economico e commerciale e mediatico dalla forza evocativa della parola. Dalla moda alle automobili, dall’ architettura e l’arte alla musica e al design. Il “parlare italiano”, insomma, viene sempre più usato nelle strategie di comunicazione, a livello mondiale, per sottolineare il legame con l’Italia e garantire a marchi e aziende quel valore aggiunto che risponde al nome di Made in Italy.
di Dario de Marchi
20 Ottobre 2015