L´antica città romana di Aquileia – che fu colonia romana, fondata nel 181 a.C. e poi capitale della X regione augustea e metropoli della chiesa cristiana, insieme con Ravenna e Brescia il più importante sito archeologico dell´Italia settentrionale e con Cividale del Friuli e Udine è stata una delle capitali storiche del Friuli, il cui vessillo deriva proprio dallo stemma di Aquileia – ospita la prima mostra al mondo sulle grandi distruzioni condotte dal terrorismo fondamentalista a Palmira, con l´obbiettivo di far percepire chiaramente ai visitatori come le distruzioni di opere d´arte e di memoria che vengono oggi compiute nel Vicino e Medio Oriente colpiscano gravemente non solo l´identità culturale, religiosa ed artistica di siriani, iracheni, egiziani, tunisini, ma anche quella dell´intera umanità. Si intitola “Volti di Palmira ad Aquileia” la rassegna inaugurata a luglio nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, resterà aperta sino al 3 ottobre.
“Si tratta di un danno gravissimo e irreparabile in particolare al nostro essere italiani ed europei, ma anche alla visione del mondo di tutti i portatori dei valori della tolleranza e del dialogo”, ha spiegato Antonio Zanardi Landi, ambasciatore dell´Ordine di Malta in Vaticano e presidente della Fondazione Aquilea, organizzatrice dell´evento con la collaborazione del Museo Archeologico Nazionale, ha curato l´organizzazione della mostra.
L’ambasciatore Zanardi Landi ha inoltre messo in evidenza come questa può essere definita “un´operazione di politica estera culturale” ed ha ricordato come nel tempietto di Cividale si ritrovano nelle immagini tratti di segni e stili propri dell´arte della Siria, confermando che già allora “Aquileia è stata il punto di entrata e uscita da e per l´Oriente, con flussi di maestranze”.
Una parte importante delle opere, in massima parte copie di quella andate perdute, proviene dal Museo della Custodia di Terra Santa, in coincidenza di una sua temporanea chiusura per restauri, mentre altre vengono concesse in prestito dai Musei Vaticani, dai Musei Capitolini, dal Museo Barracco e dal Museo Tucci, oltre che dall´Archeologico di Milano.
di Eleonora Albertoni
03 Agosto 2017