Il cantante Lucio Dalla è e resterà uno degli elementi più solidi del patrimonio canoro contemporaneo italiano. E quindi il suo ‘ritorno’ nella capitale è un doveroso omaggio alle sue indiscusse doti e capacità artistiche. S’intitola “Lucio Dalla, immagini e suoni” è la prima mostra in assoluto dedicata al grande cantautore bolognese, scomparso ormai poco più di 4 anni fa. L’esposizione, appena inaugurata a Roma nella sala Zanardelli del Vittoriano, è a ingresso gratuito e resterà aperta fino a 2 ottobre prossimo. La rassegna è curata dal giornalista critico Ernesto Assante, è ricca di scatti di grandi fotografi quali Giovanni Canitano, Guido Harari, Fabio Lovino, Carlo Massarini, Fausto Ristori e Luciano Viti.
L’obiettivo è raccontare Lucio Dalla in un arco temporale che va dal tour “Banana Republic”, cioè dal 1979, fino alla morte, nel marzo 2012. Le immagini sono accompagnate da una colonna sonora ad hoc, realizzata a partire dai più grandi successi dell’artista, e dalla proiezione di “Senza Lucio”, il film documentario di Mario Sesti che ricostruisce la vita del cantautore attraverso le parole degli amici più stretti, tra i quali Marco Alemanno, Renzo Arbore, Charles Aznavour, Paolo Nutini e John Turturro.
Ci sono anche le immagini della natura verso cui Lucio Dalla correva in cerca di meraviglia e ispirazione: il mare delle Tremiti, Sorrento, la Puglia e l’Etna. Alle foto dei concerti il curatore ha preferito quelle che ritraggono l’artista in una dimensione più privata, ironica e personale. Questo genere di scatti contribuisce a fornire un ritratto a tutto tondo dell’universo Dalla: un universo fatto di successo popolare e di riconoscimenti pubblici non meno che di profondità, spiritualità, sofferenza, amicizia e collaborazione, attenzione e passione.
“Ho cercato di offrire un ritratto vivo e pulsante di Lucio Dalla“, ha spiegato il curatore Assante sottolineando come pochi artisti siano stati “poliedrici e multiforme come lui. Dalla ha infatti fin dal suo esordio legato la sua espressività come autore e come interprete anche alla sua fisicità, al modo di proporsi al pubblico, all’abbigliamento, ai gesti. Insomma, l’immagine di Dalla è parte del suo essere artista”.
Per il ministro della Cultura, Dario Franceschini, “la musica è un pezzo importante dell’identità italiana ed è la ragione per cui assume un valore particolare l’accostamento tra un luogo così denso di significati, come il Vittoriano, e la figura di Lucio Dalla. Le sue canzoni hanno accompagnato come una colonna sonora la vita di generazioni di italiani e continueranno a farlo. Quell’intreccio unico di parole e note fanno parte di noi, sono vive, emozionano, suscitano pensieri, sogni, sentimenti. Le foto esposte ci consegnano, insieme al ritratto intimo e personale di un artista poliedrico, qualcosa che ci appartiene, un frammento della nostra memoria condivisa”, ha concluso il ministro.
di Valentino Vilone
24 Luglio 2016