Ritorna Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo, uno dei maggiori pittori e scultore del nostro Paese, reso celebre dai suoi ritratti femminili, caratterizzati da volti stilizzati e colli affusolati. A questo grande artista la Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea, di piazza San Francesco ad Arezzo, dedica infatti la grande mostra “Amedeo Modigliani: ‘Quando conoscerò la tua anima dipingerò i tuoi occhi'”, che sarà inaugurata sabato 21 novembre e resterà aperta fino a domenica 24 gennaio 2016. L’esposizione, curata da Romano Boriosi, è promossa dall’Associazione Culturale Editebro, in collaborazione con il Comune di Arezzo e la Rosini Gutman Collection.
“Raccontare la vita di un grande genio come Amedeo Modigliani oggi, attraverso le sue opere, non significa solo rendere omaggio a uno degli artisti italiani più famosi nel mondo, ma è anche, volutamente, ricordare uno dei periodi della storia del ‘900 europeo più ricco di idee e innovazioni, nel quale Modigliani ha recitato una importantissima e indelebile parte: vivere sino in fondo la sua vita di artista”, ha spiegato il curatore Romano Boriosi, rilevando che “raccontare Modigliani è anche ripercorrere una delle storie d’ amore più famose e commoventi che abbiano mai riguardato un artista, narrata anche in famosi film drammatici spettacolari come: ‘Montparnasse’ di Jacques Beker del 1950 e ‘I Colori dell’anima’ di Mick Davis del 2005″.
Come in Romeo e Giulietta, l’amore tra Amedeo Modigliani e la sua Jeanne Hebuterne rivive nella totalizzante vita parigina attraverso le opere che Dedo, così lo chiamavano i parenti e gli amici veri. Un’esperienza, un percorso estetico ed emozionale irripetibile. Raccontando Modigliani è impensabile non parlare delle donne che lui ha amato e dipinto, cogliendo la loro dolcezza, la loro personalità e sensualità, l’estetica melanconica delle loro anime.
Proprio questo mondo femminile, le sue donne dal collo lungo e i suoi amici, protagonisti delle mitiche ”soireé de Paris”, vengono raccontate nei ”cahjer de musique” e nei ritratti esposti in mostra. Uno scambio di ” foglietti” quali promesse d’amore o per suggellare grandi amicizie, come quelle con Jean Cocteau, Eric Satie, Max Jacob.
Sempre attorniati dalle donne più avvenenti ed intelligenti che hanno fatto innamorare e sognare tutti i mostri sacri della pittura del 900, rendendo Parigi l’immortale Ville Lumiere. Chi visiterà la mostra potrà, quindi, ripercorrere attraverso le opere e le foto d’epoca, quel fantastico periodo e come Modigliani potrà essere, anche se solo per poco tempo, al centro di quell’ immenso spettacolo della fugace ma intensa vita artistica di quell’epoca.
Il percorso della mostra, oltre alle opere di Modigliani, sarà infatti arricchito da materiali fotografici per narrare l’atmosfera pulsante delle nuove idee che artisti e intellettuali si scambiavano per poi essere donate a tutto il resto del mondo, di cui l’Italia era uno dei più importanti avamposti. La mostra è raccontata nel catalogo con testi di Alessandro Ghinelli, Romano Boriosi, Emidio De Albentis, Gianfranco Rosini.
di Leonzio Nocente
9 Novembre 2015