La cultura italiana, al suo meglio, può attraversare i confini della lingua ed essere proposta, in inglese, al mondo intero. Un altro step di quel mix culturale e innovativo che è il Made in Italy. O perlomeno al vasto pubblico internazionale che anima in questi giorni i numerosi incontri dell’”Universal Forum of Cultures” di Napoli e dintorni. La “Domenica” del quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore si propone nella doppia versione, in italiano e in inglese, proprio grazie ad una collaborazione con il Forum partenopeo, nella convinzione condivisa che il supplemento culturale de “Il Sole 24 Ore” può rappresentare uno specchio alto e fedele della cultura italiana di ieri e di oggi. La “Domenica” in inglese verrà presentata anche martedì 21 ottobre a Firenze agli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo.
“Il brand culturale del nostro Paese da cui è sempre dipeso anche il nostro successo economico nel mondo, con la moda, i motori, il lusso, il design e il Made in Italy in generale”, ha detto Armando Massarenti, responsabile de la “Domenica de Il Sole 24 Ore’, “ha perso posizioni negli ultimi anni fino ad arretrare nel 2013 a un misero 15esimo posto.
Anche le istituzioni, con alcune notevoli eccezioni, ormai da tempo sembrano essersi arrese a un declino inesorabile e faticano a rappresentare e diffondere le nostre eccellenze culturali nel mondo. ‘Il Sole 24 Ore’, attraverso la forte reputazione di cui gode nell’ambito della cultura, può contribuire fortemente al rovesciamento di tale situazione rendendo disponibile, in lingua inglese, il suo principale strumento culturale: il supplemento ‘Domenica’. Questo è un esperimento, ma la speranza è di poter realizzare il prodotto in continuità”.
La “Domenica de Il Sole 24 Ore” punta così a costituire un biglietto da visita dell’Italia nel mondo, intanto nel numero di domani sulle sue pagine ci saranno dalla discussione sulle radici italiane dell’Illuminismo radicale svolta da Massimo Firpo (che implicitamente dialoga e arricchisce un audace progetto di ricerca Jonathan Israel a Princeton), allo “Spettacolare Bramantino” di Marco Bona Castellotti, alla qualità letteraria dello scrittore Ermanno Cavazzoni (con il suo esilarante e tragico racconto sulla sfortuna di vincere al Lotto), a Goffredo Fofi, che recensisce il film di Martone su Leopardi, alle riflessioni amare di Ermanno Bencivenga (filosofo italiano emigrato a Irvine, California) su come abbiamo distrutto la nostra gloriosa scuola di logica.
19 ottobre 2014
di Dario de Marchi