La Pala dell’Assunta che porge la cintola a San Tommaso, già sottoposta a restauro, è ora in mostra presso la chiesa di San Francesco, all’interno della splendida cornice di Montefalco, in Umbria.
Hanno aperto l’inaugurazione Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, Donatella Tesei, sindaco di Montefalco, e le rappresentanze imprenditoriali locali che hanno cofinanziato il progetto.
La realizzazione della mostra è stata possibile grazie al sostegno di Regione Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Camera di Commercio di Perugia, Accademia di Montefalco, con il contributo di Fabiana Filippi e Casse di Risparmio dell’Umbria.
“Si tratta di un’iniziativa di grande importanza – spiega Marco Caprai, consigliere del Consorzio di Montefalco e titolare della Arnaldo Caprai, una delle vere e proprie griffe del Sagrantino di Montefalco – con la quale abbiamo voluto dare un nostro contributo per riportare al suo splendore un’opera nata a Montefalco e che, anche se non più in Umbria da anni e appartenente al Vaticano, sentiamo come nostra»
Il restauro della grande pala di Benozzo Gozzoli, allievo prediletto del Beato Angelico, è il risultato di un proficua azione di partenariato tra pubblico e privato che vede protagonisti importanti rappresentanti della società civile e dello Stato. Il finanziamento è ad opera del Consorzio di Montefalco, che ne è responsabile per il 50%, partecipano per la restante somma il Comune di Montefalco, del Sistema Museo e del Club dei Lions.
La Pala dell’Assunta che porge la cintola a San Tommaso, come prova della sua assunzione al cielo, è stata dipinta nel 1450 da Benozzo Gozzoli per la Chiesa di San Francesco di Montefalco, a testimonianza del grande amore che lega il pittore alla terra del suo mentore. Dice Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani:“Benozzo sembra che abbia dimenticato il Paradiso celeste che gli aveva insegnato il suo maestro, il Beato Angelico, per raccontare quel paradiso che è il lembo di terra compreso tra Montefalco e Assisi”. La Pala è stata donata a Pio IX dalla comunità di Montefalco nel 1848, in occasione del titolo di borgo umbro concesso alla città. L’opera riprenderà posto all’interno della Pinacoteca Vaticana al termine della mostra.
Per il Consorzio Tutela Vini Montefalco il contributo è un atto dovuto nei confronti delle opere del Gozzoli attraverso le quali è possibile ripercorrere e comprendere il riferimento iconografico del Sagrantino di Montefalco. All’interno del ciclo di affreschi dedicati alla vita di San Francesco, è raffigurata una scena che ha come protagonisti San Francesco e il cavaliere da Celano, sulla mensa due bottiglie, una d’acqua e una di vino rosso, riferimento preciso al Sagrantino, il cui nome deriva proprio dalla sua utilizzazione per l’antica impartizione dei sacramenti.
“Ciò che è bello e buono non è sempre facile da raggiungere – sottolinea Donatella Tesei, il sindaco di Montefalco – ma siamo riusciti a realizzare il restauro e la mostra della pala nella nostra città, grazie alla crescita della coscienza del territorio e a un’economia sana con imprenditori sani, cosa che oggi non è facile da trovare”.
Il restauro e la mostra si sono rivelate un’ottima occasione per sperimentare ancora una volta l’ingrediente segreto del successo di un territorio, agire in rete vuol dire ricreare la storia di un legame antico, coniugare arte e vino, pubblico e privato, Stato e Società Civile.
di Mariangela De Stefano
23 Luglio 2015