Assistiamo, felici, ieri sera, alla prima di “Sister Act”, al Teatro Brancaccio,Roma.
Credo si possa dire che quest’anno la stagione è davvero di alto livello.
Dopo il successo di “E… se il tempo fosse un gambero”, ieri sera si è assistiti ad un’altra curatissima produzione.
Qual’è la storia di sister act? Il musical nasce inspirandosi al film del 1992 che vide protagonista una grande attrice, Whoopy Goldberg. Le musiche del premio oscar Alan Menken e le liriche di Gleen Slater.
Il musical ruota intorno alla storia dell’aspirante diva Deloris Van Cartier.
Deloris prova ad affermarsi come cantante e a lavorare nella Philadelphia degli anni ’70. S’innamora di un gangster, sposato, ma quando assiste, per caso, ad un omicidio commesso dalla gang dell’uomo è costretta a scappare e a nascondersi perché la sua vita è in pericolo.
Lei è l’unico testimone oculare dell’omicidio.
Racconta l’accaduto ad un poliziotto, amico da un vita, che per offrirle protezione le propone di nascondersi in un convento di suore disposte ad accoglierla fino al giorno del processo.Non sarà facile per lei adattarsi alla vita del convento, abituata ad una vita senza regole.
Nasce, però, un legame inaspettato con le suore, un sentimento strano, nuovo, s’insinua nel cuore di Deloris e quando inizia a dirigere lo stonato coro del convento, riuscendo a trasformarlo in un fenomeno musicale, si rende conto che passare del tempo con quelle persone non è poi così male.
Il coro, intanto diventa famoso. Riuscirà ad arrivare al giorno del processo senza farsi trovare dai malviventi?
Lo show è stato molto ben riadattato, diretto con sapienza da Saverio Marconi.Brani musicali coinvolgenti con un buon mix di sonorità che si fondono tra il funky, il soul, il disco pop anni ’70 fanno da protagonisti, accompagnati da costumi coloratissimi, intonati con lo spirito allegro della musica.
Di rilievo l’interpretazione della protagonista, la cantante spagnola Belia Martin, non nuova nelle vesti di questo ruolo, debuttato già in una produzione spagnola.Brava attrice, ottima cantante, voce calda, piena di armonici, tecnica salda e curata.
Nel ruolo di Suor Maria Roberta c’è come “Special Guest” Suor Cristina Scuccia, diventata famosa con la vittoria del talent show “The Voice of Italy”.
La Madre Superiora è Jacqueline Maria Ferry, ruolo di temperamento, ricoperto a pieni voti dalle ottime doti attoriali e canore dell’attrice.
Pino Strabioli caratterizza molto bene il ruolo di Monsignor O ‘Hara.
Il musical è stato travolgente, il pubblico ha accolto molto bene tutto il cast.La musica ci ha coinvolti, aiutati anche da un pizzico di ironia presente in buona parte delle battute che hanno tenuto viva l’attenzione divertendoci.
Lo spettacolo si conclude ma a noi è rimasto un bel messaggio di amicizia e solidarietà nonché qualche battuta delle canzoni che ci risuona ancora nella mente.
Un consiglio? Affrettatevi, andatelo a vedere, fatevi travolgere dalla musica, dai vestiti di paillettes, dai colori delle scenografie nonché dalla bravura di tutti gli artisti.
di Leonzio Nocente
02 Febbraio 2017