L’Italia ha un inestimabile patrimonio d’arte, troppo spesso nascosto, ma sarebbe meglio dire abbandonato trascurato, in depositi, scantinati, magazzini e anfratti vari. A rendere lustro ai beni artistici italiani per fortuna ci sono anche le nostre sedi diplomatiche all’estero, ove non solo sono esposti e fruibili, ma anche pregevole testimonianza della ricchezza, dell’invettiva, della vasta e qualificata artisticità del genio italiano. Dagli arazzi all’ambasciata di Berlino allo stupendo teatro siciliano della sede di Parigi, fino alla collezione di palazzo Metternich a Vienna, infatti, le ambasciate italiane sono ricche di opere d’arte.
Per valorizzare questo patrimonio che, attraverso incontri diplomatici ed eventi culturali, rappresenta un’ottima vetrina dell’Italia all’estero, i ministeri degli Esteri e dei Beni e le Attività Culturali hanno promosso la catalogazione di tutte le opere in otto delle più belle ambasciate italiane in Europa: Berlino, Dublino, Lisbona, Londra, Parigi, Praga, Stoccolma e Vienna. Frutto di un attento lavoro scientifico, il censimento di questi tesori – 1280 opere d’arte – è ora riunito in un libro, “Tesori dalle Ambasciate” (Gangemi Editore), appena presentato dai due ministri nella altrettanto bella biblioteca del Ministero dei Beni Artistici e Culturali.
“Le ambasciate e le residenze degli ambasciatori d’Italia all’estero costituiscono un prezioso strumento di promozione dell’immagine del nostro Paese; un luogo di incontri ai massimi livelli con il mondo istituzionale, politico, economico, culturale e finanziario dei Paesi di accreditamento. Queste ambasciate, insomma, sono uno specchio dell’Italia, la cui bellezza anticipa e comunica la bellezza dell’Italia”, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, presentando l’iniziativa editoriale.
“Il volume “Tesori dalle Ambasciate””, ha detto da parte sua Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, “è frutto di un lavoro sostenuto finanziariamente dalla Arcus, una società in house del Ministero, che ha censito le opere d’arte e il mobilio delle otto ambasciate italiane”. Nelle sedi diplomatiche italiane all’estero, ha proseguito, “è presente un patrimonio molto importante dello Stato ed è di grande interesse averne un censimento dettagliato. Le ambasciate sono la vetrina dell’Italia nel mondo. Così avere ospitate opere d’arte, anche con meccanismi di rotazione, è un’occasione di presentare nel mondo l’immagine dell’Italia. Il prerequisito è naturalmente un censimento dettagliato delle opere e la nostra intenzione è proseguire con questa attività anche nelle altre ambasciate”, ha concluso Franceschini.
Per questo il catalogo, che verrà presto accompagnato dalla possibilità di effettuare una visita virtuale delle otto ambasciate, è insomma un primo passo verso una catalogazione e divulgazione che si estenderà ai beni custoditi nelle nostre ambasciate, anche fuori dall’Europa, come quella di Brasilia realizzata dall’arch. Pier Luigi Nervi.
Il catalogo verrà presto accompagnato dalla possibilità di effettuare una visita virtuale delle otto ambasciate.
Ricco di dati sui palazzi storici che ospitano le sedi diplomatiche italiane, il catalogo di busti antichi, arredi, quadri e arazzi è stato coordinato da Paola Mangia e il progetto è stato sostenuto dalla società Arcus, guidata dall’ex ambasciatore Ludovico Ortona.
di Leonzio Nocente
4 Febbraio 2016