I borghi italiani al centro del progetto turistico nazionale nel 2017. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha infatti firmato la direttiva che indice per il 2017 “l’Anno dei Borghi in Italia” per valorizzare il patrimonio artistico, naturale e umano di luoghi definiti nel Piano Strategico di Sviluppo del Turismo come una componente determinante dell’offerta culturale e turistica del Paese.
La direttiva costituisce il Comitato per i Borghi turistici italiani e avvia l’elaborazione di linee guida e modelli per favorire l’organizzazione di un Forum Nazionale sui Borghi, realizzare l’”Atlante dei Borghi d’Italia” e lanciare il riconoscimento annuale di borgo smart per la comunità locale dimostratasi più attiva nell’ambito dell’innovazione dell’offerta turistica.
“I borghi che costellano il territorio delle nostre regioni”, ha detto il ministro Franceschini, “ricchi di storia, cultura e tradizioni, sono il cardine per la crescita di un turismo sostenibile, capace di creare autentiche esperienze per i visitatori e di permettere lo sviluppo armonico delle comunità che vi vivono. L’Anno dei Borghi sarà un momento importante per promuovere queste realtà che tanto contribuiscono alla qualità della vita nel nostro Paese”.
A tale proposito già nel marzo 2001 è stato costituito il “Club I Borghi più Belli d´Italia” su impulso della Consulta del Turismo della Associazione dei Comuni Italiani (ANCI). Questa iniziativa è sorta dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Sono infatti centinaia i piccoli borghi d´Italia che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale.
Fiorello Primi, presidente del “Club I Borghi più belli d’Italia” ha detto che “per questo il nostro Club, che non è stato creato per effettuare una mera operazione di promozione turistica integrata, si prefigge di garantire attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione, il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto. Non proponiamo Paradisi in Terra, ma vogliamo che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici e i visitatori che sono interessati a conoscerli possano trovare quelle atmosfere quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di ‘gustare’ con tutti i sensi”, ha concluso Primi.
di Massimiliano Baggio
04 Dicembre 2016