Il turismo religioso è un’altra rilevante voce del movimento di persone che attrae un numero crescente di persone proponendo anche arte, storia e bellezze paesaggistiche. In questo settore, non più di nicchia, il Veneto si conferma sempre più regione ricca di attrattive turistiche particolari, anche dal punto di vista del turismo religioso: sono ben quattro i ”percorsi di fede” che il territorio regionale offre al pellegrino, così come al turista italiano e straniero, come pure all’appassionato di trekking.
Il ”Cammino di Sant’Antonio’‘ da Camposampiero a Padova; ”La Grande Rogazione” sull’Altopiano di Asiago; ”La Via dei Papi” un tragitto che si snoda su tutto il territorio della provincia di Belluno; gli “Itinerari della fede in Valpolicella” nelle colline veronesi, infatti, sono percorsi di fede, conosciuti nel Nord Italia come in Europa e frequentati annualmente da qualche migliaio di turisti alla ricerca di un momento di allenamento fisico e raccoglimento spirituale. A buon titolo, questi quattro Itinerari rientrano nell’offerta turistica proposta dalla Regione che dal 2014 ha deciso di sostenerne la fruibilità finanziando il progetto “Cammini della Fede in Veneto”, volto al recupero e alla valorizzazione del paesaggio, con 2 milioni e 900 mila euro, recuperati da sanzioni urbanistiche e amministrative. Ognuno di questi luoghi genera un’emozione vera; la loro identità, la ricchezza storico-archeologica e naturalistica beneficiano del valore aggiunto dato dalla realizzazione degli interventi di riqualificazione dedicati a questi ”Cammini” in via di definizione nei prossimi mesi.
I quattro itinerari coprono un’estensione di territorio ripartita su 31 comuni in totale; oltre 150 i chilometri complessivi tra percorsi prestabiliti e tracciati ripartiti in distanze variabili: oltre 130 le ore di cammino complessive per percorrere tutti i tracciati e 43 i siti di interesse turistico, storico, artistico e monumentale compresi nei territori interessati dai quattro tracciati, molti dei quali direttamente oggetto di rivalutazione.
Un iter burocratico complesso che per alcuni dei “Cammini” si sta ancora completando e che per altri, fortunatamente, ha già permesso la realizzazione di gran parte dei lavori: per la “Grande Rogazione” di Asiago sono infatti pressoché conclusi i lavori di restauro della facciata e del sagrato del Duomo, punto di partenza e di arrivo della manifestazione che si tiene tradizionalmente il sabato che precede la Solennità dell’Ascensione. Sono terminati i lavori previsti dal primo stralcio corrispondente al 30% circa della somma di 665 mila euro messa a disposizione dalla Regione Veneto.
Ciò è stato possibile grazie all’impegno dell’Unione Montana che ha messo a disposizione la propria manodopera, con un netto risparmio di risorse, per eseguire in tempi brevi la prima parte dei lavori di sistemazione della pavimentazione sul fianco del sagrato del Duomo di San Matteo, punto di ritrovo, partenza e arrivo della “Grande Rogazione” di Asiago. Sono inoltre stati sistemati due Capitelli, uno in contrada Pennar per il quale è stato restaurato il Tabernacolo in legno e uno in contrada Poesler che ha richiesto interventi di restauro sugli affreschi, e sono state sistemate due aree di sosta lungo il percorso (Contrada Pennar e Contrada Bosco), con l’assestamento di palizzate, recinzioni di breve tratto, sedute di legno; la sistemazione del tratto del percorso che era stato cancellato.
“Si à trattato di un investimento importante”, ha sottolineato Roberto Rigoni Stern, sindaco di Asiago, “che ha prodotto un primo considerevole risultato: la sistemazione del sagrato del Duomo di San Matteo, punto di partenza e di arrivo della ‘Grande Rogazione’. Questo è un momento particolarmente significativo per tutta la nostra Comunità.
Una iniziativa utile per l’immagine della nostra cittadina e per il paesaggio, che renderà ancor più accogliente anche lo spazio esterno, rendendo luoghi che hanno una loro storia antica sempre più affascinanti perché fruibili liberamente da residenti, turisti, appassionati”.
Anche per “La Via dei Papi” di Sedico (Belluno) è stato approvato il progetto che darà finalmente il via ai lavori di ripristino e riordino dei sentieri, con una prima tranche del finanziamento di 680 mila euro assegnato dalla Regione Veneto.
Per il “Cammino di Sant’Antonio” sono pronti i progetti definitivi e appaltati i lavori di sistemazione del percorso che collega Camposampiero alla Basilica del Santo, nel centro di Padova, sulle orme di Sant’Antonio morente, frequentatissimo in occasione della “Tredicina” di avvicinamento alla Solennità del Santo, il 13 giugno. I finanziamenti sono di 600 mila euro. I lavori saranno conclusi per i primi mesi del 2016. Il “Cammino di Sant’Antonio”: 25 chilometri di percorso che si snodano dai Santuari Antoniani di Camposampiero, passando per un tratto dell’argine del Muson dei Sassi, per San Giorgio delle Pertiche verso l’Oratorio di Santa Maria Maddalena, sino alle porte di Padova all’immissione del Muson dei Sassi nel Brenta, per arrivare al Santuario dell’Arcella, al centro cittadino accostandosi alla Cappella degli Scrovegni (capolavoro della pittura del ‘300 italiano ed europeo, è considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato da Giotto nella sua maturità), la Chiesa degli Eremitani, sino appunto alla Basilica del Santo, nel cuore della città, accanto a Prato della Valle. La durata del “Cammino”, di tipologia pianeggiante, è di circa 6/7 ore.
Gli “Itinerari della Fede in Valpolicella” (in piena zona di produzione dell’Amarone, uno dei più apprezzati vini italiani nel mondo): 12 tappe per una durata totale di 100 ore di cammino, con percorso variabile che collega i comuni di Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant’ Ambrogio di Valpolicella. Si sviluppano partendo dalla pianura (bassa Valpolicella), fino a raggiungere gli 850 metri con importanti variazioni paesaggistiche e di bio-diversità, consentendo di individuare una ampia gamma di punti di interesse, distinti tra di loro ma che, per questo, forniscono una ricchezza di notevole consistenza e virtù. Il progetto definitivo è stato approvato e i lavori presto saranno realizzati grazie un finanziamento di 665 mila euro. Un altro progetto prevede inoltre la sistemazione di cippi, sentieri e tratti di strada, croci votive, fontane e ponticelli, nei comuni di San Pietro in Cariano; di Sant’ Ambrogio; di Fumane; di Negrar-Marano.
La “Via dei Papi” attraversa quasi interamente la provincia di Belluno, interessando sentieri e tracciati dei fondovalle dei torrenti Cordevole e Boite, nonché del fiume Piave creando un cammino del pellegrino che, passando attraverso località che hanno visto compiersi la maturazione personale e spirituale in particolare di Papa Luciani e di Papa Wojtyla, permette al ” viandante” di visitare il territorio bellunese e di favorire dell’ospitalità offerta. Il tracciato utilizza strade di scarsa percorrenza e piste ciclabili, salti di quota a favore di pendenze dolci o pianeggianti. Le tappe sono state previste su tratte non superiori alle 4/5 ore in bicicletta e alle 9 ore a piedi.
di Alberto Ercoli
12 Ottobre 2015