Vent’anni fa moriva il cantante e attore Domenico Modugno, stroncato da un infarto nel giardino della sua casa di Lampedusa, a ridosso della spiaggia dell’Isola dei Conigli.
La mattina del 6 agosto 1994 aveva aiutato personalmente alcuni attivisti del Wwf a rimettere in mare una tartaruga curata qualche giorno prima. Considerato uno dei padri della canzone Italiana, Domenico Modugno vinse quattro Festival di Sanremo: la prima di queste vittorie fu con “Nel blu dipinto di blu” (1958), ma ribattezzata quasi subito dal pubblico ‘”Volare”, un successo mondiale che ancora contraddistingue la canzone del nostro Paese. Conosciuto in Italia, ma anche all’ estero, fu uno dei due cantanti italiani (l’altro è stato Renato Carosone) ad aver venduto dischi negli Stati Uniti d’America senza inciderli in inglese. A distanza di decenni dalla sua scomparsa, “Mimmo” Modugno rimane, insomma, un autore ed esecutore di successo del “made in Italy”,apprezzato anche da quelli che non erano ancora nati quando lui era all’apice del successo internazionale.
Uomo eclettico, si cimentò come attore, regista e, negli ultimi anni della sua vita, fu deputato e dirigente del Partito Radicale. Nato a Polignano a Mare (Bari), nel 1928, Domenico Modugno durante l’ adolescenza impara a suonare la chitarra, la fisarmonica e scrive alcune poesie. Nonostante a San Pietro Vernotico, dove viene trasferito il padre, la sua attività teatrale sotto la guida del Maestro Rolomir Piccinno sia instancabile, la vita di paese comincia ad andargli stretta. E allora decide di andare prima a Torino e poi di spostarsi a Roma, dove i primi tempi alloggia presso il convento dei Monaci Camaldolesi al Celio; vince un concorso per attori dilettanti che gli consente di iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla scuola per attori, riuscendo anche a vincere una borsa di studio da cinquantamila lire al mese. Qui conosce una giovane aspirante attrice siciliana, Franca Gandolfi, che diventerà poi sua moglie il 26 giugno 1955.
Attore di cinema (appare per la prima volta sullo schermo nel 1951 nel film “Filumena Marturano”) e poi di teatro (“Il borghese gentiluomo” di Molière, 1952), leggenda della canzone italiana e poeta, collaborò anche con Pierpaolo Pasolini e Salvatore Quasimodo, che dopo averlo conosciuto gli diede l’autorizzazione per mettere in musica le sue due poesie. L’ictus che lo colpì nel giugno 1984 lo costrinse a lasciare l’ attività. Nel 1993 Lino Patruno, celebre musicista e attore, al quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” disse di lui: “Domenico Modugno è come la Gioconda o come la Torre di Pisa: un monumento che ormai appartiene all’umanità intera, un brivido di bellezza senza più nazionalità”.
(di Dario de Marchi)