Accordo per la valorizzazione turistica delle case cantoniere dell’Anas. Rosse, con la scritta Anas e il numero che segna i chilometri, disseminate lungo le strade da nord a sud del Paese e da sempre nell’immaginario di tutti gli italiani, le case cantoniere infatti inaugurano la loro seconda vita e diventano presidi di turismo sostenibile. Un progetto di valorizzazione sancito dalla firma di un accordo tra i Ministeri delle Infrastrutture e dei Beni culturali, insieme ad Anas e al Demanio, che prevede l’avvio di un programma pilota che coinvolgerà 30 delle 1.244 case cantoniere presenti sul territorio.
L’obiettivo è quello di riqualificare le strutture, metterle a bando (senza dismissioni) e affidarne la gestione a privati per progetti di ospitalità, ma anche ciclo officine e punti di ristoro, mantenendo in ogni caso una funzione di servizio alla viabilità.
Il tutto, a partire dagli immobili che si trovano in prossimità di circuiti culturali, turistici e di mobilità alternativa: come la via Francigena e il tracciato dell’Appia Antica, e successivamente anche il cammino di San Francesco (la Verna-Assisi), il cammino di San Domenico, il circuito del Barocco in Sicilia, la ciclovia del sole (Verona-Firenze), la ciclovia Ven-to. Il progetto pilota sarà pronto entro il 30 giugno 2016 e subito dopo partiranno i relativi bandi.
Su tutto il territorio nazionale l’Anas possiede 1.244 case cantoniere (di esse 607 sono utilizzate a vario titolo, come l’uso istituzionale o di supporto alle attività di esercizio) di cui il 35% indisponibile per valorizzazione perché sedi istituzionali, il 55% parzialmente disponibili sulla base delle analisi dei flussi di clienti, il 10% ad alto potenziale turistico.
“Bisogna valorizzare la bellezza italiana che è dappertutto, non soltanto nelle grandi Capitali dell’arte, e valorizzare tutte quelle forme di turismo colto, intelligente e sostenibile che portano ricchezza, con persone che vengono in Italia perché’ vogliono la qualità”, ha detto Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, intervenuto alla firma del protocollo.
“Le case cantoniere sono un patrimonio straordinario sono più di mille e appartengono ai nostri ricordi, sono un formidabile marchio italiano, un brand che diventerà conosciuto nel mondo”, ha aggiunto il ministro.
Tema centrale dell’iniziativa, ha aggiunto da parte sua Graziano Delio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, “è il paradigma della politica di cura e manutenzione del territorio, decisiva per fare recuperare al Paese pezzi di economia. Dobbiamo fare in modo che dopo questi primi 30 progetti, si arrivi presto a qualche centinaio, perché’ solo così nel mondo si potrà raccontare quello che l’Italia sta facendo”.
L’iniziativa è orientata su target specifici e qualificati, in particolare quella dei giovani italiani ed europei classificati come “Energy”, stranieri senior e italiani locali “Relax”, italiani e stranieri all ages “Foodies” e stranieri e italiani che cercano percorsi alternativi ed originali stile “Routard”.
Insieme ai ministri Franceschini e Delrio, a siglare l’intesa per la valorizzazione delle case cantoniere, c’erano anche il presidente di Anas Spa, Gianni Vittorio Armani, e il direttore generale dell’agenzia del Demanio, Roberto Reggi.
di Patrizia Tonin
20 Dicembre 2015